
Legacoop torna “sulla necessità di fare passi in avanti verso un’aggregazione tra Forlì, Cesena e Rimini, per avere un polo fieristico unico della Romagna. Un concetto che sosteniamo da molti anni, come è noto”. Argomentano i cooperatori: “Le strutture fieristiche delle nostre città sono nate storicamente come strumento di supporto al sistema economico romagnolo, per promuovere al meglio l’attività delle nostre imprese, per valorizzare la loro capacità d’innovazione, per favorire l’export, creando spazi di interazione con chi opera al di fuori del nostro mercato domestico”.
“Ma, è innegabile che nel frattempo in tutto il Paese – e anche in Romagna – è avvenuta una evoluzione/selezione delle società fieristiche, che ne ha ridotto il numero, ponendo alcune delle stesse in una posizione privilegiata, sia per i vantaggi determinati dalla collocazione geografica e logistica, sia per la capacità di attrarre investimenti – viene aggiunto -. E poiché, per fortuna, l’evoluzione del sistema fieristico del nostro territorio ci consente di mettere a disposizione del sistema imprenditoriale una Fiera tra le più importanti a livello europeo, come quella di Rimini, è naturale e giusto che tutti lavoriamo nella stessa direzione. Che per noi significa darsi un obiettivo comune: creare una aggregazione organizzativa romagnola, capace di valorizzare ulteriormente Rimini, ricavando per Cesena e Forlì spazi sinergici in ambiti che si integrino al meglio con la realtà rivierasca”.
“Nulla di straordinario, poiché è facile ricordare come la Fiera di Cesena, organizzando il proprio Macfrut a Rimini (dove, da qualche tempo, c’è anche Fieravicola), abbia già da oltre un decennio raggiunto il duplice risultato di far crescere dimensionalmente la propria manifestazione identitaria, utilizzando i proventi prodotti da questa scelta per riqualificare in modo considerevole la propria area fieristica – proseguono da Legacoop -. Lo stesso potrebbe facilmente avvenire per Forlì se, come lucidamente indicato dall’assessore forlivese Vittorio Cicognani, a seguito della trasformazione della Sala Europa e del palazzo Sme in un punto centrale per la convegnistica, si concretizzasse quella sinergia con Rimini e con Cesena che auspichiamo”.
“Quando i fatti sono così evidenti, di solito ci si muove in un’unica direzione – concludono -. Sulle prospettive delle nostre Fiere, purtroppo in questi anni non sempre è stato così. Ci auguriamo che, almeno in questo caso, non riaffiorino le stesse polemiche che a suo tempo hanno rallentato l’evoluzione della Fiera di Cesena e che da sin troppo tempo stanno bloccando le prospettive di cambiamento necessario per quella di Forlì”.
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