
di Marco PrincipiniCASTEL SAN PIETRO TERME (Bologna)Una crisi della manifattura emiliano-romagnola che non accenna a cambiare rotta e settori, come quello della moda, arrivati a un bivio tanto che la risposta potrebbe risiedere in politiche di filiera che tengano conto anche del commercio al dettaglio finale. I dati presentati ieri all’evento “L’accento sull’impresa”, dell’Osservatorio TrendER di Cna Emilia-Romagna e il successivo dibattito che ha coinvolto il presidente Paolo Cavini e il vicepresidente dell’Emilia-Romagna Vincenzo Colla, hanno delineato un quadro economico regionale con luci e ombre per le micro e piccole imprese emiliano-romagnole. L’analisi statistica di Cna, in collaborazione con Istat, è stata condotta sui bilanci di un campione di oltre 11.000 micro e piccole imprese fino a 19 dipendenti. Il 2024 ha registrato una crescita moderata dei ricavi totali (+1,3%), ma dietro questo dato apparentemente positivo si nascondono criticità che rischiano di compromettere la competitività del sistema imprenditoriale nei prossimi anni. L’analisi ha messo in luce marcate divergenze tra i diversi settori economici. Se il manifatturiero ha continuato la fase negativa con una flessione dei ricavi del -4,4%, i settori delle costruzioni (+2,8%) e dei servizi (+2,2%) hanno mostrato performance positive, con punte di eccellenza nell’edilizia (+5,7%) e nei servizi alla persona e alle famiglie (+5,6%). Calano gli investimenti: -8,5% su base annua. Il comparto tessile-abbigliamento-calzature risulta il più penalizzato, con una contrazione annua dei ricavi a due cifre (-13,3%) per un settore che coinvolge circa 7.000 pmi. Il momento d’incertezza è stato confermato anche dall’analisi di Pietro Raffa, direttore Banca d’Italia , sede di Bologna: “Siamo in presenza di una domanda debole di credito da parte delle imprese anche in quei settori in cui i ricavi sono positivi. Si registra, infatti, un decremento del 3,5% rispetto al 2023”.Momento centrale dell’evento è stata la tavola rotonda, moderata dalla giornalista Cristina Degliesposti de Il Resto del Carlino. Cavini ha evidenziato la necessità di un cambio di passo nelle politiche di sostegno alle micro e piccole imprese, perché “le nostre imprese hanno bisogno di strumenti agili e accessibili per affrontare queste sfide”. Dal canto suo l’assessore Colla ha posto l’accento sulla volontà di “sostenere le filiere, realmente dall’inizio alla fine” che nel caso della moda “comprende anche il commercio al dettaglio”. Poi, forte spinta al reshoring delle imprese, contemplando però “anche il rientro delle ’teste’ in ruoli strategici anche per i nostri distretti”.
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