3 Maggio 2025
Bce: “Con i dazi notevoli rischi al ribasso per l’economia”. S&P taglia la previsioni di crescita globali e per l’Italia


La guerra commerciale scatenata da Donald Trump e il tira e molla sui dazi offuscano le prospettive di crescita globali e ovviamente anche quelle dell’Eurozona. La Bce nel bollettino economico di aprile parla di “notevoli rischi al ribasso” perché “gli esportatori dell’area euro si trovano ad affrontare nuove barriere agli scambi, la cui portata resta tuttavia poco chiara. Le turbative nel commercio, le tensioni nei mercati e l’incertezza geopolitica gravano sugli investimenti delle imprese”. E “anche i consumatori, divenendo più cauti riguardo al futuro, potrebbero contenere la spesa”, scrive l’Eurotower. “Molto incerte” anche le prospettive dell’inflazione, che dai dazi potrebbe avere spinte sia al rialzo che al ribasso. Risultato: nonostante l’economia dell’area dell’euro abbia “acquisito una certa capacità di tenuta agli shock mondiali”, le prospettive “si sono deteriorate”.

Concorda S&P Global Ratings, che ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita mondiali (a +2,7% dal 3% precedente) e quelle per l’Ue, Italia compresa: ora il pil italiano è dato a +0,5% (-0,1% rispetto alla precedente rilevazione), mentre la revisione è dello 0,2% in meno (0,8% rispetto all’1% stimato) per quanto riguarda il 2026 e la previsione 2027 è rivista al ribasso dello 0,1% (da 1% a 0,9%).

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Tornando al bollettino Bce, “nei primi mesi del 2025 l’andamento del Pil dell’area euro è stato verosimilmente positivo”, scrivono gli economisti di Francoforte. “Tuttavia, le prospettive per il secondo trimestre hanno risentito dei recenti shock avversi a livello mondiale (i nuovi dazi statunitensi e le possibili misure ritorsive, l’aumento dell’incertezza a livello internazionale, una maggiore volatilità nei mercati finanziari), nonché di shock interni più favorevoli, come le nuove politiche nazionali e a livello di Ue relative alla spesa per le infrastrutture e la difesa”.

“A marzo gli indicatori prospettici già mostravano un quadro eterogeneo, molto probabilmente riflettendo le difficoltà legate agli annunci attesi sui dazi”, tanto che le aspettative delle imprese a dodici mesi rilevate dall’indice dei direttori acquisti Pmi “sono lievemente diminuite, pur rimanendo al di sopra della loro media di lungo periodo”. Nello stesso mese, nonostante sia aumentato, il Pmi per i nuovi ordinativi nel settore manifatturiero dell’area dell’euro è rimasto al di sotto di 50.

Dagli ultimi contatti della Bce con le società non finanziarie dell’area, avvenuti a metà marzo 2025, prima degli annunci statunitensi, era emerso un graduale miglioramento dell’attività a partire dal secondo trimestre e, in particolare, una ripresa nel settore industriale. “Tuttavia l’annuncio statunitense del 2 aprile relativo ai dazi “reciproci”, unitamente alla potenziale intensificazione delle tensioni commerciali, rappresentano un’ulteriore fonte di rischio per le imprese e per le prospettive dell’area dell’euro”.

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