
L’immagine del papa-re di Mar a Lago, Trump con mitra ed talare da pontefice, va ad aggiungersi all’iconografia autoprodotta di selfie presidenziali, le immagini virali che lo raffigurano come imperatore romano, apostolo di Cristo, culturista o supereroe, una galleria in cui il grottesco si sovrappone alla constatazione della pseudo religione che soffonde il culto di Trump. L’immagine era stata preceduta di qualche giorno da una risposta estemporanea sulle preferenze per il conclave.
Trump si era autonominato ma aveva aggiunto «devo dire però che abbiamo un ottimo cardinale di New York» riferendosi all’arcivescovo tradizionalista Timothy Dolan.
LA PUBBLICAZIONE dell’immagine è poi coincisa con un’ennesima cerimonia di preghiera, imposizione delle mani, inni religiosi e almeno un uomo letteralmente prostrato dinnanzi al benevolo sovrano. I riti abituali dell’immaginario integralista soprattutto evangelico che è componente fondamentale della colazione Maga.
«Dio ha installato questa amministrazione», ha affermato Trump, decretando decaduta la separazione costituzionale fa stato e chiesa e approfittando per annunciare una nuova Commissione per la libertà di religione (in aggiunta alla precedente commissione contro la «persecuzione dei cristiani»). Fra i designati difensori della fede vi è lo stesso cardinale Dolan sostenuto da Trump per il trono di Pietro.
E nella galassia integralista i cattolici tradizionalisti americani occupano un posto chiave da quando negli anni ‘30 Charles Coughlin, sacerdote conservatore ed antisemita, inventò quello che sarebbe divenuto un canale privilegiato della comunicazione di destra, con le geremiadi anti Roosevelt trasmesse per radio.
LA CONFERENZA dei vescovi americani, di cui fa parte Dolan, esprime oggi alcune delle posizioni più reazionarie all’interno della chiesa e ha costituto un principale polo di opposizione alle riforme e alla dottrina della chiesa povera di Francesco. Alcuni dei prelati conservatori erano giunti a chiedere l’esclusione del cattolico Biden dall’eucarestia, e per molti di loro il papa autentico non ha mai smesso di essere Benedetto XVI.
In sintonia con i vescovi Usa era stato anche Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati uniti, fra i più espliciti sostenitori cattolici di Trump, la cui instancabile opposizione gli era infine valsa la scomunica promulgata da Papa Francesco che Viganò era giunto a chiamare «falso profeta» e «servitore di Satana». Meno esplicito ma acerrimo nemico ugualmente del riformismo, è Raymond Leo Burke, cardinale di S. Louis, già prefetto della segnatura apostolica e fautore della messa tridentina che Francesco ha allontanato dagli incarichi nella Curia.
«LA LORO MIRA è stata di screditare Francesco e il suo programma progressista, e assicurare che il prossimo papa sia una persona allineata alla loro concezione», ha dichiarato Gareth Gore, autore di Opus: The Cult of Dark Money, Human Trafficking, and Right-Wing Conspiracy inside the Catholic Church, un libro sulla corrente arci conservatrice nella chiesa Usa. «Quel progetto sta ora diventando operativo». Il libro di Gore, pubblicato lo scorso ottobre documenta fra le altre, l’operazione con cui la destra cattolica ha assunto il controllo della Corte suprema americana, il massimo organo costituzionale nel quale siedono oggi 6 togati cattolici su 9 (l’unica smarcata è la progressista Sonia Sotomayor).
È un singolare accentramento in un paese dove i cattolici rappresentano il 18% della popolazione, e l’effetto tangibile di un’operazione meticolosamente gestita dalla Federalist Society, associazione di giurisprudenza conservatrice guidata da Leonard Leo. Uno dei principali fautori dell’associazione fu il giudice della Corte suprema Antonin Scalia che con Leo condivideva l’affinità per l’Opus Dei.
L’AVVENTO di Trump ha in seguito segnato una crescente sinergia fra il regime della Casa bianca e gli ambienti più reazionari del cattolicesimo. Il fascino degli ambienti più retrivi del Vaticano ha coinvolto figure come Steve Bannon che da direttore di Breitbart News aveva affidato un ufficio di corrispondenza vaticano al sacerdote Thomas Williams, legato alla Congregatio Legionariorum Christi di Marcial Maciel Degollado. Bannon aveva poi notoriamente tentato di istituire nella certosa laziale di Collepardo la sua «scuola per gladiatori» nazionalpopulisti.
LA DESTRA CATTOLICA ha ora in JD Vance il proprio uomo alla Casa bianca che interpreta con zelo da convertito dottrine come quella dell’ordo amoris che lo aveva messo in collisione diretta col Papa. E lo sguardo dei tradizionalisti volge ora al conclave.
Gareth Gore, intervistato da Nina Burleigh, ha affermato che la destra cattolica americana si è preparata a lungo per questo momento. Secondo il giornalista questo ha compreso «una campagna di kompromat in cui ex agenti della Cia e dell’Fbi si sono occupati di cercare materiali compromettenti sui papabili progressisti».
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