
È una detrazione fiscale Irpef del 36 per cento sulle spese sostenute per migliorare la protezione della propria abitazione. Cosa sapere.
Il Bonus Sicurezza 2025 è una detrazione fiscale Irpef del 36 per cento sulle spese sostenute per migliorare la protezione della propria abitazione tramite l’installazione di impianti di sicurezza. Valido fino a un massimo di 48 mila euro per unità immobiliare, il bonus viene ripartito in 10 quote annuali di pari importo. Sulla prima casa, la detrazione può arrivare al 50 per cento.
A chi spetta il bonus sicurezza
Il bonus è accessibile a tutti i contribuenti soggetti all’Irpef, senza limiti di reddito. Possono beneficiarne non solo i proprietari degli immobili, ma anche gli inquilini o i comodatari, purché sostengano direttamente le spese. Quali interventi sono ammessi:
- Sistemi di allarme e antifurto;
- Videocamere di sorveglianza interne o esterne;
- Porte blindate, infissi anti-intrusione e grate;
- Cancelli automatici e recinzioni;
- Videocitofoni e tapparelle blindate.
Restano esclusi i canoni per i servizi di vigilanza privati, come il collegamento a centrali operative.
Come richiederlo
Non serve inviare una domanda specifica. La detrazione si ottiene tramite la dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi Persone Fisiche), allegando: codice fiscale del beneficiario; dati fiscali dell’impresa esecutrice; fatture dettagliate; importi e causali di pagamento. È obbligatorio pagare con bonifico, specificando la causale “bonus sicurezza”, il codice fiscale del beneficiario e la partita Iva del fornitore. Va conservata tutta la documentazione, incluse ricevute e permessi. Il Bonus Sicurezza può essere cumulato con altri incentivi, come il Bonus Ristrutturazioni o il Bonus Mobili, purché le spese siano distinte e documentate.
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