
Con la pubblicazione del nuovo decreto sulle sovvenzioni e i contributi agli investimenti per le società di corse, il Ministero dell’Agricoltura (Masaf) dà avvio alla fase attuativa della riforma dell’ippica. Lo ha annunciato il Sottosegretario Patrizio La Pietra, sottolineando che si tratta del frutto di un lavoro iniziato fin dall’insediamento dell’attuale gestione.
Il decreto introduce nuovi criteri per la distribuzione delle risorse, basati su principi di equità e razionalizzazione. In particolare, la ripartizione tiene conto di una media giornaliera delle corse più uniforme, che consente di bilanciare meglio i fondi in base alla reale attività di ciascun ippodromo. Si tratta di un passaggio fondamentale per ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche e favorire investimenti strutturali che rafforzino il settore nel lungo periodo.
Circa il 15% del fondo totale destinato alle sovvenzioni verrà riservato agli investimenti infrastrutturali, coperti fino all’80% tramite contributi statali. Le società di corse dovranno farsi carico del restante 20%. Per gli impianti pubblici in concessione, nel caso in cui le società non intendano o non possano sostenere gli investimenti, i comuni avranno facoltà di subentrare, assumendo il ruolo di beneficiari e realizzando direttamente le opere previste.
L’intervento prevede una premialità per gli impianti ritenuti strategici per l’intero comparto. Nel dettaglio, il decreto assegna a Roma una percentuale specifica tra il 2% e il 20% per esigenze istituzionali, tenendo conto del ruolo simbolico dell’ippodromo della Capitale, ma anche delle limitazioni operative dovute alla sua gestione come semplice “custode dell’impianto”.
Per Taranto e Aversa, gli ippodromi con le maggiori riduzioni rispetto al 2024, viene comunque garantita una quota equa in base al numero di giornate di corsa effettive, per una ripartizione più trasparente e proporzionata.
Tutte le spese saranno soggette a rendicontazione analitica, con l’obiettivo di garantire un uso corretto e tracciabile dei fondi pubblici. Il sottosegretario La Pietra ha definito questo intervento “una partenza e non un punto di arrivo”, auspicando che questa riforma sia la base per rilanciare concretamente il sistema ippico italiano, oggi chiamato a confrontarsi con sfide economiche, gestionali e di attrattività.
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