
Sono oltre 300 le persone con forme di Alzheimer gravissime assistite nelle Rsa del Trentino, quasi il 7% dei 4.600 ospiti.
Persone che non dovrebbero pagare la retta alberghiera nelle strutture di assistenza, rivendicano le associazioni dei familiari dei malati, richiamando una sentenza della Cassazione del luglio scorso, spiegata dal medico legale Guido Cavagnoli.
“Se l’assistenza sanitaria è inscindibile da quella alberghiera – osserva l’esperto – va riconosciuto il diritto”.
Quindi prestazioni inscrivibili a tutti gli effetti nei livelli essenziali di assistenza (Lea), ma non coperte dal sistema sanitario nazionale, a differenza di quanto avviene negli ospedali.
Un modello che in Trentino ha gà un precedente per le persone in stato vegetativo, ricorda Renzo Dori, presidente della Associazione Alzheimer Trento, invitando la Provincia a un passo avanti.
“Il Fondo sanitario provinciale è autonomo – argomenta Dori – e proprio in forza dell’Autonomia la Provincia potrebbe destinare fondi per assicurare Lea aggiuntivi”.
Un sollievo per gli ospiti, un sollievo per i loro familiari aggiunge la presidente di Familiari Rsa Unite.
“Queste rette – spiega – oscillano tra 1.400 e i 1.600 euro mensili, una cifra che per molte famiglie comporta difficoltà importanti”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link