
Anche i rischi geopolitici si possono – e devono – poter trasformare in opportunità per le imprese, che tipicamente ne subiscono gli shock. E le imprese devono imparare a leggere i trend globali. questo il messaggio che arriva dall’assemblea nazionale di Assosistema Confindustria, che alla Villa Medicea di Artimino ha dato vita a una vera e propria lezione di geopolitica, con relatori come Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore editoriale di Domino, ed Enzo Peruffo, ordinario di Strategie d’impresa alla Luiss Business School.
“Come imprenditori non possiamo più permetterci di subire passivamente il contesto internazionale: dobbiamo saperlo leggere, interpretare e integrare nelle nostre strategie di crescita”, ha esordito ad Artimino Matteo Nevi, direttore generale di Assosistema, l’associazione confindustriale che rappresenta il settore delle lavanderie industriali, delle centrali di sterilizzazione, dei produttori e distributori di dispositivi di protezione. “Oggi le imprese chiedono a noi, come associazione di categoria – dice Nevi -, delle risposte su come organizzare il loro business: e purtroppo il loro business non è più dettato dalle normali logiche di mercato, ma è dettato da tutto quello che succede intorno alle imprese, quindi tutti i fattori endogeni esterni che vanno dalla situazione in Ucraina, dalla situazione che già abbiamo vissuto col canale di Suez, dalla situazione anche del Covid”.
“Le Pmi del Made in Italy sono pronte al cambiamento”
Secondo Peruffo “la capacità deve essere quella di leggere i fenomeni e cercare di agire dal punto di vista strategico, guardando non soltanto al breve termine, ma a un orizzonte temporale di lungo termine in modo tale da costruire le basi solide per lo sviluppo futuro”. In questo senso “le piccole e medie imprese, e più in generale le aziende del Made in Italy – aggiunge -, sono quelle probabilmente pronte per questa attitudine, questa propensione al cambiamento”.
Le sfide dell’agenda politica, a giudizio del professore, “possono essere tramutate in opportunità perché l’Italia può consolidare una serie di rapporti, e anche stabilire una serie di relazioni all’interno di filiere che possono essere più complesse o riorganizzate in maniera più semplice: e lì l’Italia, il nostro sistema delle imprese, può diventare protagonista in alcuni pezzi di queste filiere internazionali. L’esempio potrebbe essere tutto sul tema della manifattura: i rischi geopolitici possono portare parte della produzione in alcuni paesi che in qualche modo possono essere considerati più stabili, e in quel senso l’Italia può essere protagonista in questo nuovo scenario geopolitico”. (lt)
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