
Si è aperto sabato scorso 17 e durerà fino al 23 maggio il Festival dello Sviluppo Sostenibile Asvis con un variegato programma di eventi che Università di Parma mette in campo con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Parma, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (Rus) e dell’Alleanza Eu Green. Diverse attività coinvolgeranno direttamente studenti universitari e hanno coinvolto studenti di scuole del territorio in un programma di orientamento vivo e partecipato con il preciso intento di diffondere la cultura della sostenibilità realizzando un cambiamento culturale. Il tema di quest’anno, a Parma, sarà “Futuro sostenibile inclusivo” che rispetti i diritti e protegga l’ambiente per le generazioni future. “Attraverso la Settimana per l’Energia e la Sostenibilità che Confartigianato organizza ogni Ottobre, abbiamo già iniziato ad esplorare le iniziative e le novità che stanno contribuendo a un nuovo modello di sviluppo economico e sociale, centrato sulla sostenibilità ed e’ anche un’occasione di confronto a tutto campo tra Confartigianato, imprese, cittadini, istituzioni, esperti italiani e di livello internazionale sui pilastri dell’ESG . Emerge inoltre, dall’ufficio Studi Confartigianato su dati della Commissione europea 2024, che il 42 % dei giovani tra 15 e 30 anni sono favorevoli ad imprese che privilegiano le persone e il pianeta prima del profitto” – spiega Francesca Passeri, Presidente Donna Impresa intervenuta in apertura di Festival al primo appuntamento presso il Cinema Astra di Parma con le classi per le quali ha progettato un orientamento attivo fatto di storytelling e best practice. Prendendo spunto infatti dai temi dalle tappe della sostenibilità e dai concetti di Pianeta, Pace, Persone, Prosperità, Partnership la mission era quella di insegnare agli studenti le fondamenta dell’ Agenda 2030 per tradurla in pratica concreta durante il laboratorio che ha visto 90 studenti ideare e produrre artigianalmente creazioni di abiti personalizzati dando luogo ad una mostra allestita al Convitto Maria Luigia. “La messa in campo manuale condivisa in gruppo, è uno strumento per far comprendere da vicino all giovani generazioni il valore del “saper fare” come esperienza di valore e trait d’union tra L’ importante tema del prodotto di moda italiano, in cui la manifattura è viva, e il senso ideativo-pratico esistente alla base di ogni progetto. Valorizzare ogni aspetto non solo economicamente ma anche in termini di protezioni sociali e welfare significa tutelare la biodiversità umana e artigianale che potrebbe già risiedere nei giovani di oggi incentivandoli a riscoprire una dimensione concreta molto lontana dalla norma”.
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