
“Stiamo lavorando per trovare nuovi mercati e per rafforzare la presenza sui mercati dove siamo già presenti. Siamo convinti che in questa fase sia necessario lavorare di più per rafforzare il commercio internazionale del nostro Paese e per sostenere le imprese che vogliono esportare ad ogni livello”, ha esordito così Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il quale, oggi in collegamento al Festival dell’Economia di Trento, ha parlato del “Made in Italy: le strategie dell’Italia”. Una conversazione a tre che ha consentito di fare una sorta di “giro del mondo”, dal Giappone, dove si trovava Mario Vattani, commissario generale per l’Italia Expo 2025 a Osaka, al Messico dove vi era Matteo Zoppas, presidente dell’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, assieme al ministro Tajani, per un importante Business Forum fra imprese italiane e messicane.
“L’obiettivo che ci siamo posti è ambizioso: arrivare a 700 miliardi di euro di beni esportati entro la fine della legislatura. Oggi siamo a quota 623,5 miliardi. Per raggiungere questo traguardo stiamo organizzando business forum in tutto il mondo, siamo stati in Giappone, India, Croazia, Paesi Bassi, stiamo portando avanti un grande lavoro che ha un solo obiettivo: offrire alle imprese italiane il sostegno di cui hanno bisogno per crescere. Siamo consapevoli che lo Stato non debba sostituirsi all’imprenditore – ha proseguito il ministro Tajani -, ma deve però essere protagonista nel fornire gli strumenti e l’accompagnamento necessari. Per questo ho voluto riformare il Ministero, per aiutare tutte le imprese italiane nel mondo e far sì che nessuna si senta abbandonata quando vuole esportare i propri prodotti”, ha concluso Tajani che, stimolato dal giornalista de Il Sole 24 Ore ha rivolto le sue conclusioni alla necessità di “lavorare giorno per giorno per costruire la pace”.
Il commissario Vattani ha spiegato come Expo 2025 a Osaka, che durerà sei mesi, rappresenti un’occasione preziosa: “Ci confrontiamo con oltre 160 paesi e ci aspettiamo 30 milioni di visitatori, è fondamentale affacciarsi su nuovi mercati, inoltre i mercati asiatici sono importanti”. Il commissario ha colto l’occasione per presentare il padiglione italiano, dove campeggia l’Atlante Farnese, imponente scultura in marmo del II secolo d. C. vero gioiello del Museo archeologico nazionale di Napoli, in dialogo con la tecnologia italiana nel settore dell’aerospazio, e dove non mancano spazi per infrastrutture, cultura, tecnologia e ricerca e anche un collegamento con le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. “In poche settimane – ha proseguito Vattani – abbiamo organizzato oltre 80 eventi e più di 120 aziende si sono incontrate, c’è poi il sistema delle regioni, che ci supporta, con uno spazio dedicato appunto ai territori”.
Da Città del Messico Zoppas, presidente dell’Agenzia ICE, ha spiegato come il Messico rappresenti “uno dei Paesi scelti dal piano export della Farnesina”; proprio in questi giorni è in corso il Business Forum dove si stanno favorendo gli incontri delle aziende italiane con i partner messicani, per favorire il processo di internazionalizzazione delle aziende all’estero.
(at)
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