
Si è svolta oggi, a Roma, presso Palazzo Rospigliosi, la terza edizione dell’Annual International Meeting (AIM), promosso da Confprofessioni in collaborazione con Aprinternational. L’edizione 2025, dal titolo “Globalizzazione, innovazione e apertura ai nuovi mercati: teorie e processi per l’internazionalizzazione”, ha riunito tutti i protagonisti della crescita del sistema Italia nel mondo, istituzioni, imprese e liberi professionisti, per un confronto sulle nuove dinamiche della globalizzazione, dell’innovazione e della diplomazia economica.
Un’agenda ambiziosa per affrontare le sfide globali
In un’epoca segnata da trasformazioni geopolitiche, digitali e produttive, l’Italia si prepara a ridefinire il proprio ruolo nello scenario internazionale. Professionisti, tecnici, consulenti e rappresentanti del mondo produttivo si sono confrontati sulle nuove strategie di sviluppo internazionale, in un contesto economico sempre più interconnesso e competitivo.
L’incontro si è proposto di favorire il dialogo e la co-creazione di nuove politiche per l’internazionalizzazione, valorizzando il contributo dei liberi professionisti come interpreti delle sfide globali: dalla transizione digitale alla sostenibilità, dall’adeguamento normativo internazionale all’innovazione settoriale.
Un laboratorio di idee per il futuro
L’Annual International Meeting 2025 non è stato solo un momento di riflessione, ma un vero e proprio laboratorio strategico per il futuro del Paese. Si è discusso di opportunità in settori chiave, puntando a definire una strategia nazionale per l’internazionalizzazione fondata su competenze, investimenti e sinergie pubblico-private.
In un momento in cui la competitività globale richiede risposte rapide e visione di lungo periodo, AIM 2025 si è proposto come punto di partenza per una nuova stagione di rilancio economico internazionale. L’Italia ha le risorse per essere protagonista: innovazione, creatività, capacità imprenditoriale e, soprattutto, il valore dei suoi professionisti.
Alcuni protagonisti dell’edizione 2025
Sono intervenuti, tra gli altri, Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Shadrack Mwangolo Mwadime, ministro del Lavoro del Kenya; Marco Natali, presidente di Confprofessioni; Marco Minniti presidente Med-Or – Italian Foundation; Letizia Moratti, membro del Parlamento Europeo; Pietro Francesco De Lotto, presidente EESC-CCM; Maria Elena Boschi, capo gruppo di Italia Viva alla Camera; Alberto Bagnai, vicecapogruppo della Lega alla Camera; Andrea Di Giuseppe Componente della commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera; Antonio Misiani, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato; Nazario Pagano, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera; Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere; l’ambasciatore Fabrizio Lobasso, vice direttore generale per la Promozione del Sistema Paese e Direttore Centrale per l’internazionalizzazione economica Maeci; Giuseppe Romano, coordinatore della Zes Unica; Francesca Alicata, relazioni esterne Simest.
Gli interventi
«L’internazionalizzazione non è più una frontiera, ma il cuore della contemporaneità. E i liberi professionisti si confermano attori fondamentali nella costruzione di un sistema Italia competitivo poiché, accompagnando le imprese nei percorsi di internazionalizzazione, trasformano visioni e strategie in azioni concrete», ha dichiarato il presidente di Confprofessioni, Marco Natali. «Confprofessioni punta i riflettori sulle trasformazioni sociali e sulle sfide che l’Europa deve affrontare: dalla difesa alla competitività, passando per l’innovazione. Innovazione che non si limita all’intelligenza artificiale, ma abbraccia nuovi modelli organizzativi e strategie di sostenibilità», ha aggiunto.
«La rete capillare dei liberi professionisti sul territorio, unita alla capacità di anticipare le trasformazioni dei mercati, li rende punti di riferimento essenziali per le imprese che vogliono crescere all’estero. Confprofessioni ribadisce, con questa edizione dell’AIM, l’importanza di valorizzare la dimensione professionale come leva per l’attrattività del Paese e la diffusione del Made in Italy», ha commentato Luigi Carunchio, direttore di Aprinternational, sottolineando l’importanza per i professionisti delle “skills” necessarie per fare consulenza alle aziende e assistere i clienti nei processi di internazionalizzazione.
«L’Italia e l’Europa si trovano di fronte a una nuova sfida economica: aprire ai mercati emergenti dell’Asia, dei paesi arabi e del Golfo», ha spiegato Marco Minniti, presidente Med-Or – Italian Foundation. «La partita si è avviata con la questione dei dazi, ma ora è il momento di una strategia più ampia. Da un punto di vista geostrategico, l’Italia si configura come un ponte naturale tra Occidente e Global South, al centro del Mediterraneo». Secondo Minniti, questo posizionamento influirà non solo sulle dinamiche economiche, ma anche sugli equilibri geopolitici mondiali. «Il Piano Mattei, intuizione vincente per il rilancio della cooperazione con l’Africa e il Mediterraneo allargato, entra ora nella sua seconda fase. Cresce inoltre l’attenzione sul ruolo strategico della Turchia, sempre più cruciale» ha aggiunto.
L’Ambasciatrice della Turchia in Italia, Elif Çomoğlu Ülgen ha evidenziato il ruolo crescente della Turchia negli investimenti africani, sottolineando come l’Italia rappresenti un partner ideale per questa espansione. Secondo Ülgen, l’Africa non solo possiede enormi risorse naturali, ma vanta anche una forza lavoro giovane e dinamica, essendo il continente con la popolazione più giovane al mondo. Questo elemento, unito alla volontà di crescita e sviluppo, rende l’Africa una regione chiave per il futuro economico globale.
Quella dell’internazionalizzazione «è una sfida complicata, soprattutto ai tempi dei dazi di Trump, che creano instabilità, incertezza e obbligano a trovare nuove soluzioni e nuovi mercati anche per le nostre imprese». Lo ha dichiarato la deputata Maria Elena Boschi. «Per fare questo servono bravi professionisti, capaci di sostenere soprattutto le piccole e medie imprese in questo lavoro di internazionalizzazione, ma anche un sistema Paese che supporti le nostre aziende». Boschi ha poi sottolineato l’importanza per i professionisti della formazione e dell’acquisizione di competenze sin dall’università.
Antonio Misiani, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato, ha lanciato un monito sull’urgenza di politiche efficaci per attrarre investimenti in Italia. Secondo Misiani, il rischio della delocalizzazione delle imprese è concreto e potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’economia nazionale: «Per contrastare questa tendenza, è necessario un piano strategico in grado di rendere l’Italia più competitiva e attrattiva per gli investitori».
«L’internazionalizzazione dell’economia del nostro Paese rimane fondamentale anche per il nostro Pil», ha affermato Letizia Moratti, membro del Parlamento europeo. «Dobbiamo pensare alla competitività come condizione di sistema e puntare sulle competenze economiche e legali dei professionisti». Moratti ha sottolineato la necessità di una rete di sportelli europea che offra assistenza ai professionisti e alle piccole e medie imprese.
«Osserviamo che più le imprese esportano più diventano competitive e più crescono. La sfida è fare in modo che le imprese possano crescere e l’export è una leva fondamentale». Lo ha detto Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere. «Serve fare un passo in avanti e il sistema delle Camere di Commercio può dare un contributo importante – ha proseguito Tripoli – Abbiamo una capacità di attrattiva che fa invidia ad altri paesi ma non ne siamo coscienti, le Camere di commercio italiane all’estero, nel rapporto con le Ambasciate, possono mettere insieme le comunità degli italiani all’estero, una parte importante di persone che ha la capacità di esercitare un’attrattiva di cui tutta l’Italia se ne avvantaggia».
Francesca Alicata, relazioni esterne Simest: «Simest, braccio operativo del Ministero degli Esteri, è un valido alleato nelle imprese che vogliono esternalizzarsi. Stiamo cercando di costruire dei prodotti sempre più adeguati alle esigenze di imprese e professionisti. Abbiamo infatti inserito nelle spese finanziabili anche le fee per il professionista consulente che supporta le aziende nella domanda a Simest».
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