22 Maggio 2025
Ue, Commissione propone misure di semplificazione per far risparmiare alle imprese altri 400 mln l’anno


Roma – La Commissione europea propone di ridurre di 400 milioni di euro i costi amministrativi annuali per le imprese, aggiungendoli agli 8 miliardi di euro già previsti attraverso precedenti iniziative di semplificazione . Con una nuova categoria di imprese a piccola e media capitalizzazione, le misure alleggeriranno gli obblighi di conformità e libereranno così risorse per la crescita e gli investimenti in tutto il Mercato unico. Le misure incentivano le PMI a espandersi, digitalizzare i processi normativi, ridurre la burocrazia e sostengono l’obiettivo della Commissione di ridurre i costi amministrativi del 25% complessivamente e del 35% per le PMI entro la fine di questo mandato.

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Tra le azioni previste l’Ue ha deciso che quando le PMI superano i 250 dipendenti, diventano grandi imprese secondo le norme attuali e si trovano ad affrontare un forte aumento degli obblighi di conformità. Questo “precipizio” può scoraggiare la crescita e limitare la competitività. La Commissione europea sta pertanto individuando una nuova categoria di imprese, le piccole e medie imprese (PMI), ovvero aziende con meno di 750 dipendenti e un fatturato fino a 150 milioni di euro o un totale attivo fino a 129 milioni di euro.

Queste piccole società a media capitalizzazione (circa 38.000 aziende nell’UE) avranno accesso per la prima volta ad alcuni vantaggi già esistenti per le PMI, come deroghe specifiche previste dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) o norme semplificate, come le norme sui prospetti che rendono più semplice e meno costosa la quotazione delle PMI sul mercato azionario.

Prevista anche l’esenzione dalla registrazione dei gas serra fluorurati: Solo nel 2026, circa 10.000 aziende non dovranno più registrarsi sul portale UE sui gas fluorurati, in base alle modifiche proposte. Attualmente, tutti gli importatori ed esportatori di prodotti contenenti gas fluorurati (F-gas) sono tenuti a registrarsi. Circa 2.000 nuove aziende richiedono la registrazione ogni mese, molte delle quali sono piccoli concessionari di automobili che importano o esportano poche auto usate con gas fluorurati nell’impianto di climatizzazione. La modifica proposta ridurrà gli oneri di conformità per le piccole imprese che gestiscono volumi commerciali limitati, mantenendo al contempo gli obiettivi climatici del regolamento .

Prevista anche novità sulla tenuta dei registri basata sul rischio: La proposta semplifica l’obbligo di conservazione dei dati previsto dal GDPR, tenendo conto delle esigenze e delle sfide specifiche delle piccole e medie imprese e delle organizzazioni, garantendo al contempo la tutela dei diritti delle persone fisiche. La proposta esenta le PMI e le organizzazioni con meno di 750 dipendenti, oltre alle PMI.

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Le PMI, le PMI e le organizzazioni con meno di 750 dipendenti saranno tenute a conservare i registri solo quando il trattamento dei dati personali è “ad alto rischio” ai sensi del GDPR. Concentrando gli obblighi di conservazione dei registri sulle attività ad alto rischio, le organizzazioni possono dedicare le proprie risorse alle aree in cui la protezione dei dati è più critica, mantenendo al contempo elevati standard di protezione.

Altra novità dal passaggio dalla carta al digitale: La proposta accelererà la transizione digitale, eliminando i complessi requisiti cartacei nella legislazione sui prodotti. Le attuali norme UE impongono ancora alle aziende di fornire dichiarazioni di conformità, istruzioni per l’uso e altri documenti cartacei. Digitalizzando questi requisiti, le aziende possono presentare e distribuire le informazioni più facilmente e le autorità nazionali possono verificare la conformità in modo più efficiente.

Prevista anche una maggiore certezza giuridica attraverso specifiche comuni: Le aziende, comprese le PMI e le PMI, avranno un percorso chiaro per dimostrare che i loro prodotti soddisfano i requisiti UE, anche in assenza di norme armonizzate a livello UE. Ciò offrirà loro maggiore certezza del diritto, ridurrà i costi e aumenterà la competitività.

Infine, la Ue ha previsto l’introduzione più graduale degli obblighi di due diligence per le batterie: Per aiutare l’industria delle batterie ad affrontare le sfide legate all’approvvigionamento di materie prime in tempi incerti, la Commissione concede alle aziende più tempo per prepararsi alle nuove norme in materia di due diligence. La scadenza per conformarsi a queste norme sarà posticipata di due anni, dal 2025 al 2027. Ciò offrirà anche più tempo per l’istituzione di organismi di verifica terz. Inoltre, le linee guida sulla due diligence saranno pubblicate un anno prima dell’entrata in vigore degli obblighi. Ciò fornirà indicazioni tempestive alle imprese e contribuirà a garantire un’attuazione più fluida delle nuove norme.






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