23 Maggio 2025
Fornitori automotive sotto pressione anche in Germania, cresce chi vuole cancellare gli investimenti nel paese


BERLINO – «Numeri allarmanti», così Hildegard Müller, presidente della VDA, la potente associazione dell’industria automobilistica della Germania, ha definito i dati dell’ultimo sondaggio periodico effettuato tra le aziende impegnate nel comparto della fornitura. Per la seconda volta consecutiva è aumentata la percentuale di imprese che ha manifestato l’intenzione di rinviare o annullare completamente gli investimenti previsti in Germania.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 


In questa ultima tornata, il valore ha raggiunto il 76%, in crescita rispetto alla rilevazione di febbraio. Tre mesi fa la quota delle aziende che immaginava di cancellare gli investimenti in Germania era del 14%, mentre ora è passata al 20%. Consola solo in parte il fatto che sia scesa dal 29 a 24% l’incidenza di chi opterebbe per un trasferimento all’estero delle attività. Con il nuovo governo appena insediato, anche questo sondaggio serve alla VDA per esercitare pressione sulla classe politica.


Tra le ragioni del “disagio” delle imprese della fornitura dell’industria automobilistica non ci sono solo il più elevato tasso di competitività globale, la complessa congiuntura geopolitica e gli scellerati dazi del presidente Trump (alla vigilia del Festival dell’Economia di Trento “Il T Quotidiano” ha intervistato il premio Nobel Michael Spence secondo il quale «hanno colpito l’economia mondiale più delle guerre»), ma anche le condizioni quadro in Germania, dove viene ripetutatente invocato uno sfoltimento burocratico, oltre che una riduzione del prezzo dell’energia.

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 


La frenata sugli investimenti tedeschi è motivata principalmente dalle attese su un giro d’affari contenuto in Europa (58%), dagli alti costi di produzione in Germania (16%) e dalle difficili condizioni per i finanziamenti (15%). Nel caso specifico, il 69% del campione (136 aziende di medie dimensioni impegnate nel comparto) ha lamentato una certa riluttanza da parte dei propri istituti di credito nell’erogare prestiti. Nel complesso, il 42% delle imprese ha definito negativa l’attuale situazione e un 26% ha anche ipotizzato un peggioramento nei prossimi 12 mesi. Solo un comunque significativo 31% ha dichiarato di confidare in un miglioramento.




Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio