25 Maggio 2025
Payroll: sostenibilità, data security e compliance sono i principali investimenti delle aziende italiane


Payroll: sostenibilità, data security e compliance sono i principali investimenti delle aziende italiane

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa giunto in redazione da parte di SD Worx. 
La nota stampa riguarda la pubblicazione della ricerca internazionale “HR & Payroll Pulse” sugli investimenti in payroll management nelle aziende italiane.

 

L’Italia è uno dei Paesi leader del payroll in outsourcing in Europa

 

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La percentuale di datori di lavoro italiani che considera l’ottimizzazione del payroll una delle sue sfide più grandi, in un solo anno, è aumentata di 9 punti percentuali passando da 6% (2024) a 15% (2025). Rispetto allo scorso anno, sempre in termini di organizzazione ed elaborazione delle buste paga, sono, inoltre, incrementati gli investimenti per la sostenibilità dei processi (44%), la sicurezza dei dati (44%) e l’adeguamento alle normative sul lavoro (41%). Nel nostro Paese, inoltre, più di 4 aziende su 10 hanno risparmiato in modo significativo sui costi affidandosi a servizi di payroll in outsourcing. A rivelarlo i risultati di “HR & Payroll Pulse”, la ricerca internazionale condotta lo scorso febbraio da SD Worx, il principale fornitore europeo di soluzioni HR, su un panel di 5.626 manager HR e 16.000 dipendenti provenienti da 16 Paesi europei.

 

In Italia un datore di lavoro su sette (15%) posiziona l’ottimizzazione del payroll tra le principali sfide del 2025. Una rilevanza cresciuta in modo esponenziale negli ultimi 12 mesi e ora perfettamente allineata alla media europea, anche se inferiore ad altri Paesi come la Romania (27%) e la Polonia (24%). È aumentata significativamente anche l’attenzione riservata al rispetto della normativa, come asserisce il 17% dei rispondenti italiani (9% 2024). Su questo tema, però, il Paese in Europa più preoccupato è la Polonia (29%), seguito da Croazia e Serbia (entrambe 23%).

Contabilità

Buste paga

 

 

Si investe per rendere sempre più autonomi i dipendenti

 

Le aziende italiane hanno incrementato gli investimenti nel payroll. Tra le aree di maggiore interesse la sostenibilità, come ad esempio la riduzione dell’uso della carta e l’adozione di processi ecologici, che ottiene il 44% delle preferenze a pari merito con la sicurezza dei dati in crescita rispetto al 2024 (22%). Chiude la top 3 la compliance, con un 41% e in aumento rispetto allo scorso anno (24%). Un podio “invertito” se confrontato con la media europea: compliance (47%), data security (46%) e sostenibilità (38%).

 

Altro aspetto rilevante è l’incremento del budget (36% 2025 vs 27% 2024) per sistemi self-service dedicati ai dipendenti, utili per visualizzare le buste paga o per pianificare e richiedere le ferie. In Italia il 40% dei dipendenti intervistati (vs 46% UE) afferma di gestire autonomamente molte attività HR attraverso tali soluzioni.

 

Tre aziende italiane su dieci usano l’AI nel payroll

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Sorprende, invece, che l’integrazione dell’IA (generativa) nel processo di payroll si trovi in fondo alla lista: solo il 10% delle aziende italiane vi investe (12% in UE), anche se il valore è in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2024 (in Europa la percentuale 2024 era 8%). Il 40% dei rispondenti nostrani afferma, però, di aver pianificato degli investimenti futuri, percentuale che sale al 53% per le aziende con 250-2499 dipendenti conquistando persino il primo posto. Allo stesso tempo, inoltre, 1 società su 5 inserisce l’adozione dell’intelligenza artificiale per ottimizzare le buste page e automatizzare i processi tra le principali sfide del 2025. Un’evidenza che spicca soprattutto tra le aziende internazionali con sedi in Italia (26%) rispetto alle imprese locali (16%) e nel settore privato (20%) più che in quello pubblico (18%).

 

Oggi, comunque, un quinto (18%) colloca delle risorse in helpdesk per i dipendenti o chatbot per rispondere alle domande sulle buste paga, con o senza il supporto dell’intelligenza artificiale. Tre aziende italiane su 10 riferiscono, infine, di includere già all’interno dei loro sistemi di payroll di agenti AI e chatbot che consentono ai collaboratori di porre quesiti su stipendio e benefit, anche se solo un quinto dei dipendenti asserisce di poterne usufruire.

 

Payroll in outsourcing: l’Italia è al primo posto in Europa nel Managed Payroll Services (MPS)

 

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L’Italia, a pari merito con la Norvegia, è il Paese con la percentuale più alta (47%) in termini di gestione di servizi di payroll in outsourcing (Managed Payroll Services – MPS). La media europea raggiunge il 36% con una prospettiva di crescita al 41% nei prossimi tre anni. L’uso di software interni combinato al supporto di esperti esterni e l’esternalizzazione completa delle paghe si fermano entrambe all’11%. Per il “Full BPO” è previsto il raggiungimento di un ulteriore punto percentuale (12%) entro il 2028. In leggera frizione l’uso di software e personale interni per le buste paga, si prospetta una diminuzione dall’attuale 14% al 13% entro tre anni, mentre resterà invariata l’adozione di modelli SaaS (16%). Differente la situazione in Europa dove l’utilizzo di software e personale in-house scenderà dal 24% al 20% e i modelli SaaS passeranno dal 26% al 21%.

 

Il 45% delle aziende italiane che esternalizzano parzialmente e il 41% di quelle che si affidano totalmente all’outsourcing dichiarano di aver ottenuto significativi risparmi sui costi.

 

“L’outsourcing delle paghe sta assumendo un ruolo cruciale in questo scenario in rapida evoluzione. Grazie a innovazioni tecnologiche come l’intelligenza artificiale e il software cloud, le buste paga non solo stanno diventando più economiche e precise, ma anche maggiormente trasparenti, facili da usare e personalizzabili. Le moderne soluzioni sono scalabili e soddisfano il desiderio dei datori di lavoro di informazioni quanto più accurate possibili. I vantaggi non mancano persino per i dipendenti che grazie a questa tecnologia intelligente possono accedere immediatamente ai dati personali e ottenere risposte sullo stipendio e su qualsiasi altra questione legata alle risorse umane 24 ore su 24, 7 giorni su 7”, commenta Giorgio Colagrossi, Chief Information Officer di SD Worx Italy.

 

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