
La voce della Banca d’Italia risuona chiara nelle considerazioni finali del Governatore Fabio Panetta del 30 maggio 2025, trovando l’approvazione del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Un appello che tocca tre assi cruciali per il futuro economico dell’Unione europea e dell’Italia: debito comune, innovazione e sistema del credito.
Sangalli sottolinea l’importanza dell’intervento del Governatore, che ha messo in luce gli effetti delle politiche protezionistiche statunitensi, capaci di generare impatti non solo commerciali ma anche sul sistema monetario internazionale e sulla cooperazione globale. Panetta ha inoltre denunciato la crescente concentrazione del potere tecnologico in poche grandi imprese globali, un rischio insidioso per la concorrenza e per l’autonomia innovativa europea.
“Serve rafforzare investimenti e riforme che sospingano innovazione e produttività”, ha dichiarato Sangalli, evidenziando la necessità, per il nostro Paese e per l’UE, di reagire a uno scenario economico sempre più polarizzato e competitivo. In questo contesto, l’attuazione del PNRR, il sostegno all’innovazione e la spinta alle riforme strutturali restano strumenti fondamentali per uscire dalla stagnazione della produttività e aumentare i salari reali.
Più integrazione economica e unione finanziaria
Uno dei passaggi più significativi del discorso di Panetta è stato il richiamo all’emissione di debito comune europeo, che secondo il Governatore dovrebbe essere utilizzato per finanziare un piano di investimenti ambizioso e condiviso. Un’idea che Sangalli definisce “di particolare rilievo”, e che si inserisce in un dibattito strategico sull’evoluzione della governance economica dell’UE.
In questo quadro, l’Europa deve mostrarsi più coesa e solidale, sfruttando meccanismi comuni per sostenere settori cruciali e fronteggiare sfide esterne sempre più complesse, dalle tensioni geopolitiche alla corsa globale all’intelligenza artificiale.
Sistema del credito e aggregazioni bancarie
Sangalli ha infine condiviso l’analisi di Panetta sui processi di concentrazione bancaria, che devono essere guidati non da logiche speculative, ma da un’effettiva creazione di valore per il sistema economico. Il credito, ha evidenziato, deve rimanere accessibile, innovativo e orientato allo sviluppo, offrendo servizi qualificati, impieghi efficienti del risparmio e sostenendo gli investimenti delle imprese.
La riflessione del Governatore della Banca d’Italia, e il sostegno espresso da Confcommercio, convergono su un messaggio chiaro: senza un’Europa più forte, coesa e capace di agire in modo unitario, la crescita sarà limitata e vulnerabile.
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