Esemplare in collezione permanente al Museo di Fotografia Contemporanea, fondo Lanfranco Colombo, Cinisello Balsamo (MI)
Mimmo Jodice, Senza Tempo, Skira, Milano, 2024, p. 62
Un bel titolo di una recente mostra personale definisce bene la ricerca di Mimmo Jodice perché l’enigma della luce è la caratteristica che ci aiuta a comprendere quel particolarissimo fascino che emana da immagini come quelle qui proposte. Per comprenderle bisogna risalire ai tempi in cui Jodice, per sua stessa ammissione, avendo accettato che il cambiamento in cui aveva creduto negli anni ’70 non era possibile, attua una svolta insieme etica ed estetica che lo porta a mostrare una Napoli senza persone ma non senza anima. Quello che va cercando diventa così una ricerca di quanto lo spazio sa raccontare, come è ben evidente nell’immagine quasi raggelante dell’Albergo dei poveri dove quel letto di ferro messo di traverso attira l’attenzione con una intensa forza evocatrice. Il senso di atemporalità e quella strana luce che spesso si sprigiona dalle forme giocando con le ombre caratterizza la seconda immagine così potente nel suo rigore compositivo. Sono due opere che si collocano, in una perfetta anche se non immediata evidente continuità, con i primi lavori di ricerca quando Jodice più che altro intendeva fotografare le idee.
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