15 Giugno 2025
Riconversione di Cerano, pioggia di investimenti: 50 progetti e 5.600 posti di lavoro


BRINDISI – Con circa 50 proposte già arrivate e un potenziale di investimento che supera i 2 miliardi di euro, la riconversione dell’area dell’ex centrale Enel di Cerano si conferma come una delle più ambiziose operazioni industriali del Mezzogiorno. I dati sono stati presentati nel corso della sesta riunione del Comitato per il coordinamento del phase-out dal carbone, che si è svolta nelle scorse ore.

I numeri parlano chiaro: oltre 3.150 posti di lavoro diretti e circa 2.500 occupazioni indirette sarebbero attivabili grazie ai progetti candidati, che spaziano tra energia da fonti rinnovabili, logistica, trasporti, ICT, data center, aerospazio, agroalimentare, turismo, cantieristica e economia circolare. Le tempistiche di realizzazione previste per le iniziative variano tra i 24 e i 36 mesi, a seconda della complessità degli interventi.

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Nel corso dell’incontro è stato formalizzato anche l’insediamento del nuovo Commissario di Governo per l’area, il prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, chiamato a guidare la fase attuativa del processo di trasformazione dell’ex polo energetico.

“Siamo di fronte a un’opportunità senza precedenti per Brindisi e per il Sud – ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso –. Il progetto di riconversione ha superato ogni aspettativa iniziale e potrà diventare un modello per altri territori coinvolti nella transizione energetica. Il merito va condiviso con istituzioni, imprese e parti sociali, che hanno lavorato con impegno e visione”.

Anche il sottosegretario Fausta Bergamotto ha sottolineato l’importanza del momento: “Con l’insediamento operativo del Commissario Carnevale si entra finalmente nella fase concreta. Le proposte ci sono, ora è il momento di agire con decisione, coinvolgendo attivamente il territorio e tutti gli attori coinvolti per dare attuazione agli interventi previsti”.

A supportare il percorso di verifica tecnica delle manifestazioni d’interesse saranno gli uffici del Mimit insieme a Invitalia, che lavoreranno sulla coerenza tra i progetti e le caratteristiche logistiche dell’area, che comprende la vecchia centrale a carbone, il porto e l’intera zona industriale.

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Nei prossimi mesi si procederà alla definizione di un Accordo di Programma, che dovrà formalizzare il piano organico di sviluppo per la reindustrializzazione dell’area brindisina, puntando a coniugare innovazione, sostenibilità ambientale e rilancio economico.

È stato infine annunciato che la prossima riunione del Comitato si terrà a Brindisi, segnale dell’attenzione istituzionale crescente verso un territorio che punta a riscrivere il proprio futuro produttivo.





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