
Dipenderà tutto dall’incontro di dopodomani: la CGIL smentisce la notizia circolata, secondo la quale il sindacato non intende firmare il verbale di confronto per ripartire i 40 milioni straordinari destinati alla sanità nella speranza di limitare le dimissioni volontarie e accrescere l’attrattività di alcune mansioni in aree ospedialiere particolarmente critiche come l’emergenza urgenza. Le aziende sanitarie, la Regione e sindacati, è prevista per il 5 giugno; l’eventuale no della funzione pubblica della CGIL non pregiudicherebbe l’accordo.
Secondo Orietta Olivo, segretaria del sindacato in regione, la partita è aperta: “Riconosciamo il lavoro fatto: i 27 milioni che la Regione aggiunge ai 13 dello stato non sono pochi, anche se tardivi. Li riteniamo un aiuto e non una soluzione, ma la nostra perplessità è sulla differenziazione del premio in base ai ruoli”.
Il riferimento è alle somme diverse che percepirebbe il personale sanitario rispetto agli OSS: “La fatica è la stessa”, dice Olivo ricordando la differenza salariale, punto su cui l’assessore Riccardo Riccardi non è d’accordo.
Intanto, il comitato di coordinamento salute FVg a Udine continua a chiedere centralità per la salute pubblica.
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