15 Giugno 2025
Falsi bonus edilizi a Palermo, frode da 26 milioni: eseguite 7 misure cautelari e 10 imprese interdette


Oltre ai 7 membri dell’associazione, allo stato, risultano indagati altri 83 soggetti, tra amministratori di diritto delle imprese inserite nel circuito illecito e committenti compiacenti

I finanzieri del Comando Provinciale Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di 7 misure cautelari personali nei confronti di appartenenti a un’associazione per delinquere dedita alla realizzazione di frodi in materia di bonus edilizi (bonus facciate, ecobonus e recupero del patrimonio edilizio) cui è stata ricondotta la gestione di 19 imprese edili, tutte con sede a Palermo, esecutrici di lavori di ristrutturazione fittizi per oltre 26 milioni di euro. Per dieci imprese è stata altresì disposta l’interdizione dall’esercizio dell’attività.

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I sequestri della Guardia di Finanza di Palermo

Nei confronti dei sodali sono stati già eseguiti due decreti di sequestro preventivo: il primo, d’urgenza, per oltre 8 milioni di euro, nelle fasi iniziali delle indagini; il secondo, per circa 19 milioni di euro, lo scorso mese di aprile.

In particolare, lo sviluppo delle investigazioni (costantemente coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo) ha consentito di delineare compiutamente l’operatività dell’associazione per delinquere secondo il seguente meccanismo illecito:

  • le società coinvolte nella frode, applicando lo sconto in fattura, emettevano fatture per operazioni inesistenti verso clienti privati per lavori in realtà mai eseguiti, generando il citato credito d’imposta fittizio, utilizzabile in detrazione o cedibile a terzi;
  • lo stesso veniva ceduto a intermediari finanziari, consentendone un’immediata e consistente monetizzazione;
  • i titolari d’impresa distraevano parte delle somme mediante bonifici su conti correnti personali, prelevamenti di contanti, sottoscrizione di buoni fruttiferi postali, acquisto di oro, criptovalute, beni mobili e immobili.

Indagati 83 soggetti

Oltre ai 7 membri dell’associazione, allo stato, risultano indagati altri 83 soggetti, tra amministratori di diritto delle imprese inserite nel circuito illecito e committenti compiacenti, concorrenti nei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e truffa aggravata.

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Con i provvedimenti eseguiti in data odierna, emessi a seguito dei previsti “interrogatori preventivi”, il G.I.P. presso il Tribunale di Palermo ha disposto la custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 4 sodali e la misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali e rivestire uffici direttivi di imprese, per la durata di 12 mesi, nei confronti degli altri 3 appartenenti all’organizzazione criminale. Tra questi, anche un ingegnere per il quale è scattato, altresì, il divieto di esercitare l’attività professionale.

Interdette 10 società

Alle dieci società di capitali indagate è stata invece applicata la sanzione amministrativa dell’interdizione dall’esercizio dell’attività. L’odierna attività di servizio, svolta in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, a contrasto delle frodi in materia di agevolazioni fiscali concesse a sostegno di famiglie e imprese, a tutela della legalità economico-finanziaria del Paese.

Si evidenzia, infine, che in attesa di giudizio definitivo, trova applicazione, per tutti gli indagati, il principio della presunzione di innocenza.





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