15 Giugno 2025
Quattro imprese bellunesi premiate a Mantova


Nella suggestiva cornice del Teatro Bibiena di Mantova, si è aperta il 12 giugno la ventitreesima edizione del Seminario Estivo della Fondazione Symbola, quest’anno intitolato “Se l’Italia fa l’Italia. Sostenibilità, Europa, Futuro”. L’appuntamento ha segnato anche la conclusione della campagna nazionale “Artigianato, futuro del Made in Italy”, promossa da Confartigianato, CNA, Casartigiani e Fondazione Symbola con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Tra le cento imprese artigiane selezionate in tutta Italia, spicca la presenza di Casartigiani Belluno, che porta con sé quattro aziende associate: MF Design, attiva nell’ambito della sostenibilità aziendale; 2000 Hz, impegnata nella produzione culturale e creativa; Foresta Oro Veneto, realtà operante in una rete d’impresa; e Nina Kakaw, che si distingue per il lavoro di integrazione di donne straniere e minoranze. Un risultato che, con il 4% del totale nazionale, conferma la vivacità del tessuto imprenditoriale bellunese.

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Durante l’evento, oltre alla consegna di un attestato simbolico alle imprese partecipanti, gli imprenditori sono saliti sul palco per condividere la propria esperienza. Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha evidenziato come «l’artigianato è dinamico, in piena evoluzione, capace di integrare tradizione manifatturiera e nuove tecnologie», sottolineando la centralità di questo comparto per il futuro del Made in Italy.

A portare la voce del territorio è stato il direttore di Casartigiani Belluno, Stefano Balbinot, che ha offerto una riflessione meno celebrativa e più critica sulle reali condizioni del settore: «Siamo abituati a dire che l’artigianato è il cuore pulsante della manifattura italiana. Ed è vero: i numeri parlano chiaro. Le imprese artigiane rappresentano il 58,5% del settore manifatturiero. Siamo la spina dorsale del Made in Italy, lo sappiamo. Ma permettetemi, oggi, in questa sede, un intervento controinduttivo. Perché se è vero che siamo il cuore pulsante, allora dobbiamo iniziare a chiederci: in che stato è questo cuore? Sta ricevendo ossigeno? O lo stiamo spremendo fino all’ultima goccia?»

Balbinot ha poi richiamato l’attenzione sulle difficoltà quotidiane delle piccole imprese, che si trovano ad affrontare il cambiamento senza strumenti adeguati: «L’adattamento, senza strumenti, non è evoluzione: è resistenza passiva». Ha parlato di solitudine, di burocrazia e di scollamento tra le decisioni normative e la realtà operativa dei laboratori artigiani, evidenziando la necessità di politiche concrete, investimenti nei territori e attenzione per i saperi tradizionali.

«Il Made in Italy è un sistema fragile se non lo proteggiamo con scelte concrete», ha concluso. «E allora sì, parliamo di futuro. Ma smettiamo di raccontarcelo come un destino già scritto. Il futuro dell’artigianato va costruito, pezzo per pezzo, come sanno fare i nostri artigiani. E non con le narrazioni, ma con gli strumenti giusti».

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La partecipazione di Casartigiani Belluno all’iniziativa, con quattro imprese selezionate, non è soltanto un segnale di vitalità locale, ma anche un’occasione per riportare il dibattito sull’artigianato verso le sue vere urgenze: sostenere chi lavora ogni giorno, con competenza e passione, nel costruire un futuro che non si racconta da sé, ma si plasma con pazienza e concretezza.



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