16 Giugno 2025
come l’effetto spillover avvantaggia la Germania a scapito dell’Italia


Mentre a Bruxelles suona l’allarme per la scadenza del PNRR — mancano solo 443 giorni per completare i piani — emerge un quadro a dir poco paradossale, messo molto bene in evidenza da La Verità, uno dei pochi quotidiani italiani a fare dei veri approfondimenti economici. I fondi, pensati per la ripresa e la resilienza di nazioni come Italia e Spagna, si stanno rivelando un affare colossale soprattutto per un paese: la Germania. Il meccanismo, noto come effetto spillover” o “Esternalità, mostra come la spesa pubblica di uno Stato finisca per generare crescita in un altro. E in questo caso, i debiti italiani e spagnoli si traducono in profitti tedeschi.

Cos’è l’Effetto “Spillover” e Come Arricchisce la Germania

L’effetto “spillover” misura la crescita economica che un paese ottiene grazie alla spesa effettuata da un’altra nazione. I dati, pubblicati in un documento di ricerca dalla stessa Commissione Europea, sono talmente evidenti da intitolare l’analisi “il caso Germania”. Essendo la principale potenza manifatturiera dell’Unione, Berlino è diventata di fatto il fornitore privilegiato per i grandi progetti di transizione digitale ed energetica finanziati dal PNRR.

Un esempio lampante è quello delle auto elettriche: dei 1,9 milioni di veicoli incentivati in tutta l’UE tramite i fondi del Recovery and Resilience Facility (RRF), ben 760.000 sono stati prodotti in Germania, rappresentando l’80% della sua intera produzione nazionale. Lo stesso vale per impianti, macchinari e apparecchiature elettroniche. Di conseguenza, mentre l’Italia accumula debito per finanziare il suo piano, una fetta consistente di quel denaro non stimola l’economia interna, ma va a gonfiare i fatturati delle imprese tedesche.

I Numeri di un “Regalo” Indiretto

Le stime degli economisti della Commissione sono impietose: grazie a questi flussi indiretti, l’impatto del PNRR sulla crescita tedesca addirittura triplica. Ai 23 miliardi di effetto diretto si sommano 43 miliardi di crescita derivante dallo spillover, per un totale di 66 miliardi che proietta Berlino al terzo posto assoluto tra i beneficiari, subito dopo Italia e Spagna. La differenza sostanziale è che i tedeschi ottengono questa crescita senza indebitarsi come noi.

A beneficiare di questa dinamica sono anche gli Stati “satellite” della Germania, come Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Olanda e Austria, le cui economie sono strettamente interconnesse a quella tedesca.

Il Pollo di Trilussa e i Debiti Nostri

La Commissione stima un moltiplicatore medio della spesa per l’intera UE pari a 1,05, ma questo dato, come il celebre “pollo di Trilussa”, nasconde una realtà ben diversa. È la media tra il moltiplicatore altissimo della Germania, che si appropria di circa un terzo di tutto l’effetto spillover europeo, e quello decisamente inferiore a 1 di Italia e Spagna. Per noi, infatti, gran parte della spesa si trasforma in importazioni, facendo crescere il PIL altrui.

Era ingenuo pensare che la Germania avrebbe approvato un’operazione di debito comune, seppur limitata nel tempo, senza un ritorno economico significativo per se stessa. Alla fine della festa, il rischio è che all’Italia e alla Spagna restino montagne di debiti da ripagare, mentre la Germania avrà goduto di una robusta crescita economica finanziata con i nostri soldi. E mentre la scadenza si avvicina e molti progetti sono in ritardo, da Bruxelles arriva persino il suggerimento surreale: dirottare i fondi non spesi verso il riarmo e l’industria della difesa. Un’uscita di scena che sa di beffa.


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