
Nel 2024 la Cina ha superato la Germania diventando il primo produttore mondiale di auto elettriche, una trasformazione rapida e profonda guidata da una precisa regia politica. Secondo Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel, il successo cinese è il risultato di una strategia in tre tappe: trasferimento tecnologico, investimento pubblico e globalizzazione.
Tutto ha inizio negli anni ’80 con una settantina di joint venture tra case automobilistiche straniere e partner cinesi, che in cambio dell’accesso al mercato locale hanno trasmesso know-how agli ingegneri locali. Un’accelerazione si è avuta nel 2018 con l’ingresso di Tesla, che ha costruito il suo primo impianto fuori dagli Stati Uniti a Shanghai grazie a generosi sussidi pubblici.
Tra il 2007 e il 2019, il governo ha destinato circa 14 miliardi di dollari in incentivi fiscali e finanziamenti a imprese produttrici di EV e batterie, rendendo possibile lo sviluppo di un ecosistema domestico in grado di competere globalmente. Il risultato? Tra il 2017 e il 2024 le vendite di auto straniere in Cina sono crollate dal 70% al 40%, mentre quelle dei veicoli elettrici cinesi sono cresciute con un tasso annuo medio del 60%.
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