
Al via le richieste per ottenere il credito di imposta. Il fondo sarebbe già esaurito dopo poche ore dall’avvio del clic day
Il kick off è scattato ieri pomeriggio alle 14, con l’avvio delle prenotazioni online del credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali ad elevata tecnologia realizzati nel corso del 2025. Il piano Transizione 4.0 ha l’obiettivo di rendere le imprese italiane più inclusive, sostenibili, con un focus particolare sull’innovazione, gli investimenti green e le attività di design. Per presentare la richiesta per il credito di imposta è necessario utilizzare la sezione dedicata a Transizione 4.0 del sito internet del Gse (www.gse.it), accedendo tramite identità digitale Spid.
Richieste oltre lo stanziamento di 2,2 miliardi
Il governo e in particolare il ministero delle Imprese e del made in Italy ha stanziato un fondo da 2,2 miliardi per agevolare gli investimenti in beni strumentali materiali dal primo gennaio al 31 dicembre 2025, con termine esteso fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% dell’investimento. Già ieri sera, in base al monitoraggio effettuato dal Gse, al ministero di Via Veneto i tecnici che seguono l’operatività del bonus avrebbero avuto l’evidenza che le richieste arrivate sono già oltre lo stanziamento di 2,2 miliardi.
Nelle prossime ore il ministero di Urso renderà noti i dati, ma nel frattempo vale ricordare che nel modello da compilare per accedere all’agevolazione dovranno essere inseriti i dati identificativi dell’impresa, il tipo di comunicazione che si intende effettuare (se preventiva, di completamento o preventiva con acconto), la data di avvio e di conclusione dell’investimento, oltre che le informazioni sulla tipologia di investimento (anche nella forma del leasing).
Priorità nell’ordine cronologico
Il percorso di prenotazione del credito prevede tre diversi passaggi. Nel primo si tratta di predisporre la comunicazione preventiva: le imprese devono, dunque, trasmettere la domanda non oltre il prossimo 31 gennaio, indicando gli investimenti previsti e il relativo credito d’imposta. Importante è sapere che l’ordine cronologico di invio determina la priorità nella prenotazione delle risorse, più tardi arriveranno le richieste per il credito di imposta e più probabile sarà, insomma, il rischio che il fondo da 2,2 miliardi sia già esaurito.
Gli altri passaggi
A seguire c’è il secondo passaggio legato a Transizione 4.0 con la conferma dell’acconto: entro 30 giorni dalla comunicazione preventiva, l’impresa deve inviare una seconda comunicazione con la data e l’importo dell’acconto pari almeno al 20% dell’investimento. Nel caso di beni oggetto di leasing il requisito di pagamento dell’acconto del 20% si considera soddisfatto con la stipula del leasing e l’impegno assunto con il fornitore dalla società con la firma dell’ordine. Il terzo step prevede che, una volta terminati gli investimenti, lo comunichi entro il prossimo 31 gennaio (nel caso di investimenti ultimati entro il 31 dicembre), oppure entro il 31 luglio 2026 se gli stessi saranno ultimati entro il 30 giugno 2026. In caso di esaurimento dello stanziamento da 2,2 miliardi le comunicazioni saranno, comunque, acquisite e le imprese potranno accedere al beneficio, in caso di nuova disponibilità di fondi, sempre rispettando l’ordine cronologico di invio delle richieste.
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