
Great Place To Work Italia ha stilato la classifica Best Workplaces for Gen Z 2025, individuando quali sono le aziende in cui i giovani nati dal 1998 in poi ritengono migliori per lavorare. L’analisi ha coinvolto 7.741 collaboratori attivi in centinaia di società italiane, con domande sull’ambiente lavorativo, sulla retribuzione, sul riconoscimento del merito e su molti altri ambiti.
I risultati sono stati piuttosto netti. Delle 20 realtà premiate, il 40% fanno parte del settore IT, che domina la classifica. A seguire ci sono i servizi professionali (20%) la manifattura e il retail (entrambi al 10%). Presenti in classifica sia medie che grandi imprese sopra i 1.000 dipendenti.
La classifica delle migliori aziende per la Gen Z
Anche nel 2025, Great Place To Work Italia ha pubblicato la sua classifica delle migliori aziende per i più giovani, nata da un ampio sondaggio tra i dipendenti di centinaia di aziende italiane. A rispondere sono stati i giovanissimi, nati dopo il 1998 e che si sono affacciati relativamente di recente al mondo del lavoro.
Le 20 aziende premiate sono state:
- Edera NordEst;
- Marketing Espresso;
- Bending Spoons;
- Quantyca;
- humans.tech;
- Incrementoo;
- Hilton;
- Sephora;
- Apuliasoft;
- auxiell Group;
- Kiabi;
- TP Italia;
- Skylabs;
- Agile Labs;
- Acetaia Giusti;
- Méthode;
- Stories;
- Accuracy;
- Lerøy Seafood Group;
- AGM Solutions.
Il vincitore di quest’anno, Edera NordEst, è una realtà con sede a Padova che si occupa di servizi finanziari. Al secondo posto c’è Marketing Espresso, un’azienda specializzata in prodotti digitali e campagne pubblicitarie. Infine, al terzo posto c’è la software house più importante d’Italia, Bending Spoons. Nonostante la vittoria di una società veneta, buona parte delle aziende in classifica ha la propria sede principale a Milano, che si conferma la città più attraente per le giovani generazioni.
I punti di forza delle migliori aziende italiane
I punteggi più alti nei sondaggi, per quanto riguarda le 20 aziende premiate, sono stati riscontrati principalmente in tre ambiti:
- l’accoglienza e il senso di benvenuto (98% di approvazione);
- il supporto concreto da parte dei responsabili (97% di approvazione);
- l’assenza di favoritismi e il trattamento imparziale (99%).
Tutti punteggi che il sondaggio ha riassunto in un indice di fiducia, il Trust Index, che ha fatto registrare un punteggio dei 91% in media all’interno delle realtà che occupano i primi posti in classifica. Si tratta di 45 punti più sulla media italiana e di 37 punti in più sulle aziende escluse dal ranking.
Un altro fattore che i giovani hanno ritenuto fondamenta le per premiare o penalizzare la propria azienda è la competenza della leadership. Le aziende prime in classifica hanno ottenuto un punteggio del 93% nell’indice che riassume questo parametro, contro il 45% della media in Italia.
Le criticità ancora da affrontare
Il problema principale, anche nelle aziende top, rimane la retribuzione. I giovani soffrono gli stipendi bassi che sono tipici delle realtà italiane, ma individuano anche due problemi precisi per quanto riguarda la compensazione del lavoro. La Gen Z nota iniquità nella retribuzione e non si considera quindi adeguatamente compensata per il lavoro svolto non solo in assoluto, ma anche in confronto ai colleghi con più esperienza.
Manca anche un’equa distribuzione della ricchezza prodotta, con anche le migliori aziende italiane che tendono a preferire un impiego degli utili nella remunerazione per soci e azionisti piuttosto che ridistribuirli ai dipendenti come premio in caso di risultati particolarmente positivi.
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