20 Giugno 2025
Credito d’imposta 4.0: imprese a mani vuote. Confimi Industria “serve rifinanziamento e un sistema unico per gli incentivi”


(AGENPARL) – Roma, 20 Giugno 2025

(AGENPARL) – Fri 20 June 2025 [image: image.png]
*Credito d’imposta 4.0: imprese a mani vuote. *
*Confimi Industria “serve rifinanziamento e un sistema unico per gli
incentivi”*
Roma, 20 giugno 2025 – Le imprese sono ancora una volta bloccate dalla
burocrazia. E soprattutto, restano a mani vuote.
I continui cambi di moduli e procedure stanno creando enormi disagi.
L’ultima criticità riguarda il credito d’imposta 4.0: dopo le modifiche
introdotte nella primavera 2024, che hanno imposto nuovi modelli per
“prenotare” e poi “confermare” gli investimenti in beni 4.0, ora arrivano
nuove complicazioni legate allo stanziamento di 2,2 miliardi previsto dalla
Legge di bilancio 2025.
Nel giro di meno di un mese sono stati pubblicati due decreti e tre nuovi
modelli di comunicazione per accedere ai fondi riservati agli investimenti
2025 non prenotati con pagamento di acconto del 20% entro il 31 dicembre
2024. Peccato che il tetto dei fondi risulti già esaurito, come comunicato
dal MIMIT e dal GSE il 18 giugno scorso.
Il paradosso? Molte imprese che avevano già prenotato o completato gli
investimenti con i vecchi modelli 2024 devono ora inviare le nuove
comunicazioni entro il 17 luglio per conservare la priorità acquisita.
Che i 2,2 miliardi stanziati fossero insufficienti, era chiaro da tempo. Il
17 giugno, con qualche problema tecnico nella pubblicazione dei modelli
aggiornati, si è assistito a una vera e propria corsa all’invio delle nuove
richieste. Tutto questo, dopo che il DM del 16 giugno ha modificato quello
del 15 maggio, pubblicato solo 31 giorni prima.
Intanto, il Credito d’imposta 5.0 è praticamente fermo: a fronte di uno
stanziamento di 6,2 miliardi, sono state prenotate risorse per 1,1
miliardi, ma solo 75 milioni risultano effettivamente utilizzati. Un flop
dovuto alla complessità eccessiva delle regole e delle procedure.
Secondo Flavio Lorenzin, vicepresidente di Confimi Industria con delega
alla Semplificazione, “è chiaro che le risorse devono essere concentrate
sul 4.0, che è l’unico strumento che, pur tra mille difficoltà, sta
funzionando”.
“E comprendiamo la necessità di tenere sotto controllo i conti pubblici”,
prosegue Lorenzin, “ma non si può andare avanti con procedure improvvisate
e in continua emergenza. È il momento di introdurre un vero ‘cassetto
unico’ per gli incentivi alle imprese, così come previsto dal nuovo Codice
degli aiuti (Legge n. 160/2023), per gestire in modo semplice, chiaro e
centralizzato tutte le fasi: dalla domanda all’istruttoria, fino
all’erogazione e al controllo”.
Confimi Industria del resto lo chiede da tempo: “basta soluzioni temporanee
e scoraggianti. Servono strumenti stabili, trasparenti e davvero utili alle
imprese. La situazione è critica. Le aziende devono essere supportate con
serietà e concretezza”.
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Eleonora Niro
Ufficio stampa – Relazioni Esterne
[image: icon] Via Tagliamento, 25 – Roma

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