21 Giugno 2025
I metalmeccanici bresciani in corteo: «Subito il rinnovo contratto»


È stata ancora una volta significativa l’adesione allo sciopero nazionale generale di otto ore per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici. A Brescia, dove la categoria è la colonna portante della produzione provinciale e conta ben 105.000 operatori – di cui 85.000 coinvolti nel rinnovo del contratto Federmeccanica, Assistal e Confapi – si sono fermate o hanno fortemente frenato le attività.

Massicce le adesioni nelle più importanti realtà produttive della provincia: all’Alfa Acciai di Brescia il 95%; alla Leonardo il 95%; alla Lonati 95%; alla Streparava di Adro 85%; alla Eural Gnutti di Rovato 75%; alla Beretta di Gardone 90%; Ori Martin di Ospitaletto 85%, Lanfranchi di Palazzolo 70%; Camozzi di Lumezzane e Villa Carcina 80%; Metra di Rodengo Saiano 90%.

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Trasferta a Bergamo

In concomitanza con lo stop tra reparti di produzione e uffici, i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno organizzato una manifestazione di piazza a Bergamo, dove si è tenuta la manifestazione regionale con cinquemila lavoratori.

I lavoratori della Fiom Brescia © www.giornaledibrescia.it

Motivo della protesta è lo stallo nella trattativa tra sindacati e associazioni datoriali per il rinnovo del Contratto valido per gli anni 2024, 2025, 2026 e 2027, per cui l’ultimo incontro è stato svolto lo scorso 11 febbraio. I contratti (triennali) sono scaduti il 30 giugno 2024 per la grande industria e il 30 dicembre 2024 per la piccola e media. Con lo sciopero delle ultime ore i metalmeccanici sono arrivati a un totale di 40 ore di stop; iniziativa che – come ricordato anche dal segretario nazionale Uilm, Rocco Palombella – «ha causato perdite produttive alle imprese e un danno economico do oltre 700 euro fino a oggi per i lavoratori». Lo sciopero di ieri è il sesto degli ultimi sette mesi, dopo quelli del 13 dicembre, del 15 gennaio, quello di otto ore differiti in due settimane della seconda metà di febbraio, e quelli del 28 marzo e della seconda metà di aprile.

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I segretari bresciani

Per la Fim, il segretario Stefano Olivari si è detto convinto che la proposta sindacale per il rinnovo del contratto sia equilibrata ed equa. «Il rinnovo è un sostegno economico irrinunciabile, e in questo momento di crisi economica più che mai. Gli esempi parlano chiaro. Dopo sei mesi di trattativa siamo riusciti a rinnovare il contratto della Iveco con aumenti complessivi del 6,6%, per un valore medio che in Stellantis è di 134 euro e in Cnhi-Iveco-Ferrari di 139 euro. Con il Ccnl delle cooperative metalmeccaniche abbiamo definito aumenti complessivi nel prossimo quadriennio di 200 euro al livello C3. Questo significa che volendo si può».

Il segretario Uilm Ettore Burlini è ottimista per la ripresa delle trattativa. «Abbiamo fiducia nella possibilità di conciliazione delle parti – spiega – anche alla luce del fatto che il 10 luglio Federmeccanica rinnoverà i suoi vertici e crediamo nella possibilità di rilancio del confronto e di avere magari già una data di riattivazione del tavolo prima delle ferie».

Per il segretario di Fiom Brescia, Antonio Ghirardi, «l’obiettivo degli scioperi è convincere Federmeccanica e Assistal che dialogare è meglio che scontrarsi. Non scioperiamo ogni mese da dicembre per sfizio, ma perché i lavoratori hanno necessità reali da soddisfare, prima tra tutte l’adeguamento salariale al caro vita, anche se non dimenticherei l’adeguamento dell’orario di lavoro e la sicurezza».



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