21 Giugno 2025
Lavoro in carcere: anche Vercelli coinvolta nel progetto regionale


Lavoro in carcere: una nuova frontiera per l’impresa. 

Far lavorare i detenuti non è solo una scelta etica: è una strategia concreta per migliorare la sicurezza, ridurre la recidiva e generare valore per tutta la comunità. Sempre più imprese stanno scoprendo le opportunità offerte dalla Legge Smuraglia tra incentivi, crediti d’imposta e veri percorsi di formazione.

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“Il lavoro in carcere è parte integrante della sicurezza: educa al rispetto delle regole, restituisce dignità e trasmette professionalità – spiegano dalla regione Piemonte – Il lavoro in carcere non è solo uno strumento di reinserimento, ma un vero e proprio investimento per l’intera collettività.  Ogni detenuto costa allo Stato 137 euro al giorno; un detenuto che lavora ha solo il 2% di recidiva, contro il 68,7% di chi non lavora; attualmente lavorano oltre 20.000 detenuti, di cui 2.190 assunti con i benefici della Legge Smuraglia”.

Ma il valore aggiunto va oltre le cifre. “Il lavoro in carcere contribuisce concretamente a migliorare il clima interno agli istituti penitenziari, favorendo la disciplina, riducendo le tensioni e prevenendo i conflitti. Un detenuto che lavora è più coinvolto in un percorso attivo di responsabilizzazione e crescita personale. Questo significa meno aggressioni, meno incidenti e maggiore serenità per chi ogni giorno indossa la divisa e garantisce la sicurezza dello Stato”, sottolineano dalla Regione..

La Legge Smuraglia prevede inoltre importanti agevolazioni fiscali: credito d’imposta fino a 520 euro al mese per ogni detenuto assunto, e 300 euro per i semiliberi; ulteriori incentivi in caso di percorsi di formazione abbinati all’assunzione; riduzione dell’aliquota contributiva fino al 95% o 100% in base alla tipologia d’azienda; estensione del beneficio anche alle aziende pubbliche e private che assumono detenuti ammessi al lavoro esterno.

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Un ulteriore strumento d’inserimento è rappresentato dai Cantieri di lavoro, che consentono ai detenuti di svolgere attività di pubblica utilità: per il biennio 2025–2026 sono 20 i progetti presentati, per un totale di 56 richieste di inserimento. In questo quadro si inserisce anche la partecipazione della Regione Piemonte all’avviso “Una giustizia più inclusiva” del Ministero della Giustizia, con un progetto pilota realizzato in collaborazione con il PRAP. Il progetto prevede l’attivazione di un Centro per l’Impiego all’interno degli istituti penitenziari, la formazione in spazi rigenerati grazie a fondi FESR, servizi strutturati di inserimento lavorativo e un rafforzamento del legame carcere-territorio anche mediante il coinvolgimento delle imprese. 
Gli istituti coinvolti inizialmente saranno quelli di Alessandria, Vercelli, Asti e Biella, poi le azioni potranno essere estese fino alla concorrenza del budget regionale complessivo di oltre 3 milioni di euro .



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