22 Giugno 2025
Morelli Trasporti festeggia con le istituzioni e un viaggio nel futuro


L’applauso si alza dall’Auditorium San Domenico di Narni, mentre sullo schermo scorrono le immagini in bianco e nero di un camion carico di promesse. È il 1965 quando Piero Morelli, con un solo mezzo e molto coraggio, inizia un viaggio che sessant’anni dopo si rivela tutt’altro che ordinario: una storia di impresa diventata riferimento nazionale. Oggi quella visione originaria ha un nome e un volto ben riconoscibile: Riccardo Morelli, figlio del fondatore, presidente nazionale di ANITA, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto e logistica, ed ex presidente di Confindustria Terni. È lui a guidare oggi la Morelli Trasporti, trasformandola in una realtà strutturata, sostenibile e proiettata nel futuro.

Sessant’anni non sono solo una ricorrenza – ha detto Riccardo Morelli durante l’evento pubblico di celebrazione del prestigioso traguardo – sono la misura di una promessa mantenuta: restare fedeli ai nostri valori, mentre ci adattavamo a un mondo che cambiava”.

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E questo mondo, oggi, guarda all’impresa umbra come a un modello: di resistenza, ma soprattutto di visione industriale.

Radici profonde e orizzonti larghi: la festa dei sessant’anni tra memoria e concretezza

Il compleanno della Morelli Trasporti si è celebrato come un racconto collettivo, ricco di voci e riflessioni. A introdurre la giornata sono stati i saluti istituzionali del sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli e dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Francesco De Rebotti, due narnesi doc che hanno evidenziato il valore di una presenza imprenditoriale capace di crescere senza mai spezzare il legame con il territorio.

Poi, la parola è passata ai protagonisti. Con “Riassunto di un’impresa”, Riccardo Morelli ha ricostruito le tappe decisive di una storia familiare e imprenditoriale: dal primo camion di suo padre alla crescita graduale, attraversando il boom economico, la globalizzazione e le crisi del settore. In parallelo, l’attore e doppiatore Fausto Jacopo Tognini ha dato voce a “La storia di un camion”, simbolo della fatica e dell’ingegno che hanno animato i primi anni dell’attività.

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Innovazione, sostenibilità, capitale umano: la strategia Morelli per affrontare il futuro

Non solo celebrazione, ma un’agenda concreta. Morelli ha tracciato con precisione le priorità della nuova stagione industriale: investimenti in veicoli a basso impatto ambientale, energia solare, monitoraggio in tempo reale della flotta e integrazione digitale dei processi. “Stiamo costruendo un sistema che ci consenta di prevedere i flussi, ottimizzare le consegne, ridurre le emissioni. Gli algoritmi ci aiuteranno a fare scelte migliori, ma serve prima una cultura della trasformazione”, ha affermato.

Fondamentale anche il richiamo al capitale umano: in sessant’anni, l’azienda non ha mai registrato una vertenza sindacale. “Abbiamo costruito tutto sul rispetto reciproco, ma oggi serve andare oltre: servono competenze nuove, capacità digitali, formazione continua. Senza persone pronte, l’innovazione resta vuota”.

Una tavola rotonda tra logistica, digitale e scenari globali: l’Umbria come laboratorio nazionale

La giornata di celebrazioni, tenutasi nell’Auditorium di San Domenico di Narni, si è conclusa con la tavola rotonda “Guardiamo al domani”, moderata dal giornalista de Il Sole 24 Ore Massimo De Donato, che ha coinvolto figure di primo piano come Salvatore Deidda, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Enrico Banchi della Scuola di Palo Alto, Gianni Potti, imprenditore digitale, e Fabrizia Vigo, responsabile relazioni istituzionali di ANFIA.

Il dibattito ha affrontato le sfide strutturali della logistica: intelligenza artificiale, filiere resilienti, digitalizzazione e impatto ambientale. Un confronto d’alto profilo che ha restituito l’immagine di un settore in profonda evoluzione, ma anche di una impresa locale divenuta interlocutore nazionale, grazie alla credibilità guadagnata sul campo.

Sessant’anni dopo, siamo ancora qui. Con gli stessi principi, ma con strumenti nuovi. Perché innovare non significa dimenticare da dove si è partiti, ma sapere dove si vuole andare”. Le parole di Riccardo Morelli hanno chiuso un evento che è stato molto più di una celebrazione: una dichiarazione di intenti, chiara e concreta.

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