23 Giugno 2025
L’acciao italiano riparte da Terni. «Sarà il più “green” del mondo»


«A Terni verrà prodotto l’acciaio più green del mondo». C’è fiducia e grande soddisfazione nelle parole della presidente dell’Umbria Stefania Proietti. Una buona pratica di collaborazione fra istituzioni e di sinergia fra una delle produzioni più energivore e la fornitura in loco di energia green e rinnovabile, quale è quella idroelettrica: c’è tutto questo nell’accordo di programma sancito nei giorni scorsi “per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza e riconversione industriale del sito Acciai speciali Terni”, per un investimento di circa un miliardo e 100 milioni che mette in salvo una filiera produttiva che dà lavoro a circa 2.300 addetti.

Sottoscritto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy reca la firma del ministro Adolfo Urso, del ministro all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Gilberto Picchetto Fratin, del ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, della presidente della Regione, del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, e dei vertici di Acciai Speciali Terni, Acciaieria Arvedi e di Invitalia. Più della metà dei fondi saranno destinati alla sostenibilità e al risanamento ambientale. Oltre al fattivo impegno del governo, decisivo è stato l’apporto venuto a livello locale. «In pochi mesi – rivendica Proieitti – abbiamo sbloccato un accordo che nei punti essenziali era già delineato da tre anni, ma decisiva è stata la destinazione dell’energia idroelettrica prodotta in loco e nella disponibilità della Regione per alimentare le aziende energivore regionali, attraverso la creazione di un soggetto pubblico privato». Decisivo anche il concorso del Comune di Terni, nell’opera di bonifica della discarica, che fa parte del piano.

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Un accordo all’avanguardia, che rimette in una dimensione di sostenibilità una produzione di interesse nazionale in grave crisi proprio per una tematica irrisolta di alto consumo energetico e grave ricaduta ambientale. Nell’accordo oltre alla riqualificazione produttiva del sito, con l’impegno del mantenimento degli attuali livelli occupazionali, viene programmata una vasta opera di formazione professionale e riqualificazione del personale. Punti qualificanti del piano di sostenibilità sono la decarbonizzazione, con l’introduzione di tecnologie avanzate per l’utilizzo di idrogeno verde e combustibili alternativi e l’efficientamento energetico, con la riqualificazione degli impianti produttivi e aumento della resa produttiva.

«Si può quindi dire non solo che l’Umbria riparte da Terni, ma in qualche modo è l’Italia che riparte dall’Umbria. Questo accordo, se ognuno farà la sua parte, restituisce infatti un futuro sostenibile a un settore strategico per il sistema Italia che sembrava destinato a un inarrestabile declino», conclude Proietti. Che – fra l’altro – in questi giorni partecipa al digiuno per Gaza e per la pace: «Sappiamo bene che sostenibilità ambientale e pace sono due temi in stretta connessione».





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