25 Giugno 2025
Inversione contabile dell’Iva si estende all’autotrasporto


La Gazzetta Ufficiale numero 138 ha pubblicato il Decreto Legge 84 del 17 giugno 2025 che contiene alcune novità in materia fiscale, tra le quali l’introduzione dell’inversione contabile (conosciuta anche come reverse-charge) anche per i servizi di autotrasporto. Ma per entrare in vigore bisogna attendere l’approvazione da parte della Commissione Europea. Solo dopo il via libera di Bruxelles, che dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e l’adozione di un Decreto ministeriale attuativo, il nuovo regime entrerà concretamente in vigore ed è previsto un regime transitorio di tre anni. Nel frattempo, le imprese sono chiamate a prepararsi per tempo.

Finora questa misura si applicava solo in casi limitati, subordinato alla presenza di requisiti particolarmente restrittivi: la prestazione doveva essere caratterizzata da un prevalente impiego di manodopera e dall’utilizzo di beni strumentali messi a disposizione dal committente. Una formulazione che, di fatto, escludeva la quasi totalità delle normali attività di trasporto conto terzi. Il Decreto cancella questa limitazione, aprendo così alla possibilità che tutte le prestazioni di autotrasporto e logistica siano fatturate senza applicazione dell’Iva, la quale dovrà invece essere assolta direttamente dal committente tramite autofattura.

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Dal punto di vista operativo, il cambiamento comporta una serie d’interventi rilevanti. Anzitutto, sarà necessario aggiornare i software gestionali per emettere fatture elettroniche senza Iva, utilizzando il codice corretto previsto per l’inversione contabile. La nuova impostazione richiederà anche una revisione dei registri Iva e delle procedure di liquidazione, con attenzione particolare alla corretta comunicazione dei dati nelle dichiarazioni periodiche. Le imprese che gestiscono sia trasporti nazionali sia attività internazionali o con soggetti non residenti dovranno garantire la flessibilità dei sistemi per adattarsi a regimi Iva differenziati.

Un effetto positivo e immediato sarà percepito sul piano della liquidità. Non dover più anticipare l’ Iva sulle fatture emesse – spesso a fronte di incassi dilazionati di diversi mesi – significa liberare risorse finanziarie, con un impatto favorevole sul capitale circolante. Tuttavia, al vantaggio finanziario corrisponde un rischio operativo: le imprese continueranno a sostenere costi con Iva (carburanti, manutenzioni, leasing, acquisti), mentre incasseranno corrispettivi senza Iva. Il risultato potrebbe essere la formazione di crediti Iva strutturali, che richiederanno una gestione attenta attraverso strumenti come il plafond Iva, la richiesta di rimborsi o la compensazione con altri tributi.

Un’ulteriore novità introdotta dal Decreto riguarda la possibilità di estendere l’inversione contabile anche alla filiera dei subappalti. Questo significa che l’inversione contabile potrà essere applicato anche nei rapporti tra appaltatore e sub-trasportatori. In questo caso, però, l’appaltatore risponderà in solido per l’Iva eventualmente non versata dal subappaltatore, assumendo un obbligo di controllo che potrebbe indurre molte imprese a rivedere la selezione dei fornitori, i contratti in essere e i flussi documentali.

Il nuovo regime Iva avrà riflessi anche sulla contrattualistica commerciale. In molti casi, sarà necessario rivedere le clausole relative ai prezzi, distinguendo chiaramente gli importi al netto dell’Iva e aggiornando le condizioni generali di fornitura per tenere conto della nuova modalità di assolvimento dell’imposta. Nei rapporti con la pubblica amministrazione o nei bandi di gara, l’indicazione del regime Iva applicabile dovrà essere esplicita, per evitare ambiguità e contestazioni.

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L’inversione contabile nell’autotrasporto, dunque, rappresenta molto più di una semplice modifica normativa. È un cambiamento strutturale che coinvolge processi contabili, rapporti contrattuali, sistemi informatici e gestione finanziaria. Le imprese che sapranno muoversi con anticipo – monitorando gli sviluppi normativi, aggiornando le procedure, formando il personale amministrativo – affronteranno la transizione in modo ordinato, evitando discontinuità e sfruttando al massimo i vantaggi offerti dalla nuova disciplina.

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