24 Giugno 2025
requisiti e importi ISCRO 2025


Bonus Partite IVA e ISCRO 2025: le agevolazioni per i lavoratori

Il mondo delle partite IVA può essere complesso e intricato, specialmente quando si tratta di capire quali sono gli incentivi disponibili e i bonus a cui si ha diritto. Sapere quali sono le agevolazioni che spettano ai lavoratori autonomi è fondamentale sia per avere una gestione finanziaria efficiente, sia per affrontare eventuali difficoltà che possono sorgere nel corso del tempo.

Con la Legge di Bilancio 2025 molti dei bonus che l’anno scorso erano stati dedicati alle partite IVA sono stati confermati o aggiornati, introducendo delle misure che mirano a sostenere i lavoratori autonomi nel loro percorso di crescita e sviluppo, ma anche a garantire una maggiore protezione in caso di crisi.

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Per il 2025 continuano a essere operative alcune misure di sostegno generale come l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro, che pur non essendo direttamente dedicate alle partite IVA, possono costituire una risorsa importante per i lavoratori autonomi in difficoltà economica.

Per quanto concerne le specifiche agevolazioni per partite IVA, un ruolo determinante assume l’ISCRO, acronimo di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa

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Come funziona l’ISCRO e chi può richiederlo

L’ISCRO è stato istituito con la Legge di Bilancio 2021 ed è una sorta di cassa integrazione dedicata ai titolari di partita IVA iscritti alla gestione separata INPS.

La misura è un sostegno economico per i periodi in cui un lavoratore autonomo subisce una riduzione del fatturato.

Il sostegno viene erogato dall’INPS per un massimo di sei mesi e l’indennità è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei due anni precedenti all’anno prima di quello in cui è stata presentata la domanda. L’importo è soggetto a soglie minime e massime: per il 2025 l’importo massimo erogabile è di 806,40 euro mensili, mentre quello minimo è di 252 euro mensili.

ISCRO requisiti: chi può accedere al bonus

Per accedere all’ISCRO è necessario avere i seguenti requisiti:

  • nel momento in cui si presenta la domanda, la partita IVA deve essere attiva da almeno 3 anni per l’attività che permette l’iscrizione alla gestione previdenziale in corso;
  • bisogna essere in regola con i versamenti della contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • non si deve essere titolari di trattamenti pensionistici diretti né di assegno di inclusione per tutto il periodo di erogazione del sussidio. Va sottolineato che la chiusura della partita IVA comporta la cessazione dell’erogazione dell’indennità;
  • non si deve essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • occorre aver prodotto un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% rispetto ai ricavi derivati dal lavoro autonomo dei due anni precedenti;
  • è necessario aver dichiarato un reddito da lavoro autonomo, nell’anno precedente, inferiore a 12.648 euro.

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Aiuti partite IVA 2025: dichiarazione dei redditi obbligatoria per l’ISCRO

La richiesta per ottenere l’ISCRO non può essere accolta se il richiedente non ha presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate nei tre anni precedenti a quello di presentazione della domanda. 

Tale condizione è imprescindibile per garantire la trasparenza e la corretta assegnazione del beneficio.

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Questo requisito è particolarmente importante poiché l’indennità è direttamente collegata alla perdita del fatturato, e gli enti erogatori devono poter verificare l’effettiva situazione reddituale del lavoratore autonomo attraverso la documentazione fiscale ufficiale.

Aiuto partite IVA: come richiedere l’ISCRO

Oltre a rispettare i requisiti sopra elencati, per poter beneficiare dell’ISCRO è necessario inoltrare la domanda, entro il 31 ottobre di ogni anno, tramite la pagina del sito web dell’INPS Indennità per lavori autonomi ISCRO.

Per usare il servizio è necessario effettuare l’accesso tramite:

  • SPID di livello 2 o superiore;
  • CIE 3.0 (Carta d’identità elettronica); 
  • CNS (Carta nazionale dei servizi).

In alternativa, è possibile rivolgersi al contact center dell’INPS o a un intermediario.

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Namirial SPID per accedere al Bonus Partita IVA

Chi non ha ancora lo SPID oppure chi ha uno SPID che è diventato a pagamento e vuole cambiare gestore, con Namirial può chiedere un nuovo SPID in maniera facile e veloce: bastano un pc, o uno smartphone, e una connessione Internet.

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Lo SPID di Namirial si chiama Namirial ID, ed è formato da un set di credenziali (username, password ed eventuale OTP) che corrispondono all’identità digitale con cui l’utente può accedere ai servizi delle Pubbliche Amministrazioni e dei privati che consentono l’accesso ai loro servizi online tramite SPID.

Caratteristiche dei diversi tipi di SPID Namirial:

  • SPID Personale: attivare gratuitamente se hai CIE o CNS con PIN e lettore smart card o un certificato di firma digitale;
  • SPID Personale con Video Identificazione: attivabile 24/7, avendo una connessione internet, lo smartphone o una webcam, un documento di riconoscimento e la tessera sanitaria. Il servizio di videoidentificazione prevede un costo una tantum.
  • SPID Professionale, per professionisti e aziende: attivabile per uno o due anni aggiungendo ai dati dello SPID Personale anche gli attributi aggiuntivi che caratterizzano la professione del titolare.  Alla scadenza, in caso di mancato rinnovo, lo SPID Professionale torna a essere uno SPID Personale. Lo SPID Professionale può essere acquistato sia da chi ha già uno SPID Personale con Namirial o con un altro Identity Provider, sia da chi è sprovvisto di SPID e lo attiva per la prima volta. In tutti i casi la video identificazione è inclusa nel prezzo.
  • SPID per minorenni: è lo SPID riservato ai minori con età compresa tra 5 anni e 17 anni. Per legge lo SPID minori può essere chiesto solo dal genitore o tutore legale del minore e solo presso lo stesso gestore SPID con cui il genitore o tutore legale hanno già il loro SPID. Al raggiungimento della maggiore età, il titolare decide autonomamente se mantenere attivo lo SPID (che viene trasformato in SPID Personale) o chiederne la disattivazione.



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