28 Giugno 2025
“Riforma tuteli il pluralismo e indipendenza”



CNA Cinema e Audiovisivo, attraverso le voci del vicepresidente Ivan Olgiati e del coordinatore nazionale dei giovani produttori U40, Francesco Lattarulo, è intervenuto con decisione nel dibattito attuale sulla riforma della legge del Tax Credit per il settore cinematografico e audiovisivo, evidenziando la necessità di un intervento mirato, equilibrato e strutturale a tutela del pluralismo, della qualità artistica e della sostenibilità economica dell’intera filiera produttiva italiana.

“Il sistema produttivo italiano – affermano Olgiati e Lattarulo – si regge su una filiera lunga e articolata che coinvolge oltre 120mila professionisti, con un tasso di crescita annuo del 3,5%. Nel 2023, gli investimenti pubblici e privati nel comparto – pari a 700 milioni di euro – hanno generato un impatto economico complessivo di circa 2 miliardi di euro, restituendo al sistema fiscale un ritorno significativo, incluso il 22% di IVA sui servizi forniti alle produzioni.”

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

CNA sottolinea come il fondo per il sostegno pubblico al settore, il cosiddetto Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, sia finanziato dal bilancio generale dello Stato ma parametrato per legge (L.220/2016) alle entrate Iva e Ires derivanti dal comparto audiovisivo. È dunque un fondo che si autoalimenta, e che necessita di una gestione programmata e strategica.

“Ridurre il volume delle produzioni per contenere l’inflazione dei costi – prosegue CNA Cinema e Audiovisivo – potrebbe rivelarsi una misura controproducente, capace di produrre ripercussioni profonde sulla crescita del PIL e sull’economia dei territori, soprattutto nel Mezzogiorno, dove il cinema rappresenta una leva di sviluppo e coesione sociale”.

Il comparto produttivo vive da sempre una condizione strutturale di incertezza che necessita di un cambio di passo: lunghi tempi di sviluppo e realizzazione, difficoltà di accesso al credito bancario, instabilità del mercato e variabilità della domanda da parte del pubblico. In questo contesto, secondo CNA, qualsiasi riforma deve partire dalla consapevolezza della fragilità strutturale del settore, con interventi di rafforzamento e stabilizzazione.

CNA evidenzia l’urgenza di agire su tre ambiti complementari riformando la normativa:

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Produzione – Con un’attenzione particolare al tessuto delle PMI culturali che rappresentano la maggioranza del comparto;
Distribuzione – Valorizzando i circuiti indipendenti, sostenendo le pratiche di autodistribuzione e aggiornando la definizione di “film d’essai” per renderla coerente con il panorama contemporaneo;
Accesso al Tax Credit – Proposta di istituzione di un Albo dei Produttori Audiovisivi suddiviso per fasce produttive (start-up, PMI, grandi imprese), con plafond distinti, volto a garantire un accesso proporzionato agli incentivi, favorendo al contempo la qualificazione professionale e la tracciabilità del settore.

“Utilizziamo questa fase di profonda riflessione normativa per rafforzare il dialogo costruttivo tra imprese e istituzioni. Solo attraverso un confronto sistemico possiamo affrontare le sfide del futuro e garantire un’industria culturale coesa, competitiva e rappresentativa della diversità creativa del nostro Paese”, sottolineano i rappresentanti CNA Cinema e Audiovisivo.

I produttori indipendenti italiani hanno dimostrato negli anni una straordinaria capacità di innovazione, caratterizzata sempre più da giovani produttori emergenti capaci di grandi successi nazionali e internazionali. Secondo CNA, il riconoscimento del loro ruolo è un atto di politica culturale strategica, che assicura pluralismo, occupazione qualificata e identità creativa nel sistema Paese. (C.DA)



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