27 Giugno 2025
I prestiti vanno dichiarati nel 730? Cosa detrarre e cosa no — idealista/news


Quando si compila il modello 730 è fondamentale sapere quali redditi bisogna dichiarare e quali invece possono essere esclusi. Un dubbio frequente riguarda le somme ricevute in prestito e l’interrogativo chiave che tanti si pongono è se i prestiti vanno dichiarati nel 730

Al contempo ci si chiede quali tipi di finanziamenti possono essere detratti dal reddito, visto che, come in altri Paesi, anche in Italia è permesso ai contribuenti di detrarre dal reddito alcune spese ben precise, in modo da ridurre il carico fiscale, ossia alleggerire l’entità delle imposte dovute. È bene, però, sapere, che le somme relative ai prestiti personali non rientrano tra le spese detraibili. 

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Quali redditi non vanno dichiarati nel 730?

Per evitare errori nel modello 730 e al contempo cogliere tutte le opportunità di risparmio fiscale, è necessario conoscere le regole in base alle quali compilarlo, ricordando che si corrono dei rischi se non si fa la dichiarazione. Come è noto, il modello 730 è destinato principalmente a lavoratori dipendenti e pensionati e serve a dichiarare i redditi percepiti nell’anno precedente, ma non tutti vanno inseriti. Ecco i principali: 

Redditi esenti

  • assegni familiari;
  • maggiorazione sociale dei trattamenti pensionistici;
  • pensioni di invalidità e inabilità INPS;
  • indennità di accompagnamento per disabili;
  • rendita Inail;
  • borse di studio;
  • assegni di collaborazione ad attività di ricerca universitaria;
  • assegno di maternità per donne non lavoratrici;
  • prestazioni occasionali in caso di redditi non superiori a 4.800 euro.

Redditi soggetti a imposta sostitutiva

  • interessi su conti correnti e depositi bancari;
  • interessi sui buoni postali fruttiferi;
  • plusvalenze e interessi su titoli di Stato.

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  • vincite al gioco;
  • trattamento di fine rapporto (TFR).

Donazioni e liberalità

  • le somme di denaro ricevute a titolo gratuito non costituiscono reddito imponibile, ma oltre certe soglie si deve versare un’imposta per le donazioni.

I soldi di un prestito fanno reddito?

Una domanda che in tanti si pongono è se i soldi di un prestito siano da considerare reddito e quindi da dichiarare nel modello 730. La risposta a questo interrogativo è negativa, dal momento che il denaro riveniente da un finanziamento erogato da un ente o da un prestito tra privati, non concorre alla formazione del reddito. Un prestito, infatti, non è un guadagno, ma un’obbligazione che prevede la restituzione di un capitale, quindi rappresenta un’entrata temporanea e non definitiva, motivo per cui i prestiti non vanno dichiarati nel 730. 

La cessione del quinto fa reddito? Anche in questo caso la risposta è no, considerando che si tratta di una forma di rimborso di un prestito personale, ed essendo una trattenuta sul reddito già percepito, non va dichiarata come tale nel modello 730. 

Doverosa altresì una precisazione in merito alla relazione che intercorre tra i prestiti e l’ISEE, visto che anche in questo caso si genera spesso confusione. I prestiti vanno dichiarati nell’ISEE? Così come un prestito non deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi, allo stesso modo non è da denunciare ai fini ISEE, ma è anche vero che può avere un impatto sul calcolo dello stesso, dal momento che influisce sulla giacenza media del conto corrente. 

Quali finanziamenti si possono scaricare nel 730?

Dal momento che le somme rivenienti da un prestito non fanno reddito, di fatto non vanno dichiarati nel modello 730 e di conseguenza non sono detraibili. Quanto appena detto vale sicuramente per i prestiti personali, ma non per tutti, visto che ci sono delle eccezioni. Si può detrarre quindi un finanziamento? In alcuni casi è possibile “scaricare” nel 730 i prestiti richiesti, in base a due fattori discriminanti:

  • tipologia di spesa che si effettua con la somma richiesta;
  • categoria di persone che hanno richiesto il prestito. 

Parlando delle spese, se rientrano tra quelle detraibili, allora il finanziamento può essere inserito nella dichiarazione dei redditi ed essere scaricato. È possibile, ad esempio, la detrazione del finanziamento di una ristrutturazione, così come degli interventi di efficientamento energetico. 

Tra i finanziamenti che si possono scaricare nel 730 troviamo i mutui stipulati per l’acquisto della prima casa: nel dettaglio è detraibile il 19% degli interessi passivi pagati alla banca o all’ente che ha erogato il prestito, fino a un massimo di 4.000 euro all’anno.

Chi può scaricare i finanziamenti nel 730?

Passando alle persone, si possono scaricare nel 730 i finanziamenti richiesti da lavoratori autonomi, liberi professionisti, ditte individuali e aziende, a patto che le somme ottenute siano destinate a coprire spese di natura professionale, quindi relative all’attività lavorativa e non già ad esigenze personali. 

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Un finanziamento auto si può detrarre dal 730? La risposta è sì, se però l’utilizzo dell’automobile è legato al lavoro svolto, ad esempio nel caso di un agente di commercio che si serve di questo mezzo di trasporto per la sua attività. Non tutte le partite IVA però possono detrarre i prestiti contratti per finalità lavorative, visto che sono escluse da tale agevolazione quelle in regime forfettario. 

Infine, si possono scaricare nel 730, nella misura del 19%, gli interessi passivi, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione pagati nel periodo d’imposta di riferimento, indipendentemente dalla scadenza della rata, per prestiti o mutui agrari di ogni genere.

Come recuperare gli interessi di un prestito

Dopo aver visto cosa si può detrarre dal 730, passiamo ora a spiegare come fare, ossia come recuperare gli interessi di un prestito. La procedura è alquanto semplice, ma è bene seguire con attenzione alcuni passi, al fine di evitare errori e rischiare che non sia riconosciuta l’agevolazione spettante. 

Una volta accertato il possesso dei requisiti, per detrarre gli interessi di un prestito è necessario produrre l’apposita documentazione. Nel caso di un mutuo, serve la certificazione sugli interessi passivi, che si può richiedere alla banca che lo ha erogato o anche recuperarla autonomamente dalla sezione documenti online dell’area clienti. 

Per i prestiti di altra natura bisogna produrre il documento per la detrazione fiscale rilasciato dalla società da cui è stata ricevuta la somma. Nel modello 730 si deve compilare il Quadro E, scegliendo la voce di interesse, ad esempio “E7” per gli interessi dei mutui ipotecari. 



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