27 Giugno 2025
“Il piccolo commercio può fare la differenza se ben valorizzato”


Giancarlo Corzani, direttore di Confesercenti Forlì, lei rappresenta circa mille esercizi sul territorio: come valuta lo stato attuale del commercio?

“Il trend che osserviamo a livello locale, ma che riguarda anche il resto d’Italia, evidenzia le difficoltà del settore, in particolare del piccolo commercio, che deve trovare un nuovo equilibrio a causa della crescita esponenziale del commercio online. Nel nostro territorio una delle criticità è legata a scelte fatte nel corso degli anni dalle Amministrazioni, che hanno portato alla nascita di numerose strutture commerciali nelle aree periferiche, indebolendo la rete distributiva tradizionale. Gli imprenditori cercano di adattarsi a questi cambiamenti e noi siamo al loro fianco per sostenerli”.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Ci sono settori che stanno andando meglio di altri?

“Anche nel settore alimentare si nota una contrazione e una differenziazione nei consumi, ma nel complesso il comparto continua a mantenere un andamento leggermente positivo. La situazione è invece più critica per il settore extra-alimentare, dove la pressione sui volumi è forte e colpisce non solo le piccole attività, ma l’intero settore”.

Quali sono le sfide che le piccole e medie imprese devono gestire in questo periodo?

“Il principale ostacolo che le aziende associate stanno affrontando riguarda la necessità di trovare nuove modalità per attirare l’interesse dei consumatori locali. A questo si aggiungono difficoltà molto specifiche del nostro territorio: ad esempio, l’alluvione ha assorbito molte risorse sia da parte degli imprenditori che delle famiglie. Va però sottolineato che, nonostante tutto, si sono manifestati due fenomeni assolutamente straordinari”.

Microcredito

per le aziende

 

Quali?

“L’aspetto positivo è che l’economia familiare è stata la risposta a molte ripartenze, anche se, parlando di rimborsi, siamo ancora lontani da un livello accettabile. L’elemento negativo riguarda invece la flessione del credito: ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso da parte del sistema bancario nei confronti delle piccole e medie imprese locali. Era già presente prima una certa disattenzione verso le richieste di supporto della categoria e, purtroppo, la situazione non è cambiata. Per far sì che queste aziende resistano serve un sostegno economico concreto. Con Confidi, un consorzio che fornisce risorse e garanzie aggiuntive per incentivare le banche a concedere fondi, stiamo cercando di fare la nostra parte, ma è un percorso ancora in salita”.

Anche la sede di Confesercenti in via Pelacano è stata alluvionata. Quali misure avete messo in campo per prevenire futuri allagamenti?

“Abbiamo subìto danni per circa 700mila euro e finora abbiamo ricevuto pochissimi rimborsi. L’impiantistica della struttura si trovava nel piano interrato ed è stata travolta dall’acqua, che ha raggiunto anche un metro di altezza al piano terra. Spostare tutti gli impianti nel solaio dell’associazione è stato un lavoro impegnativo. Inoltre, abbiamo perso molti documenti importanti. Oggi ogni volta che piove siamo in costante allerta. Qualche mese fa, durante un forte temporale, la vicina via Isonzo si è allagata di nuovo. Qui è arrivata al marciapiede ma noi eravamo già pronti con i sacchi di sabbia. C’è inquietudine diffusa. Per prevenire ulteriori danni da eventi climatici estremi stiamo pensando di installare paratie alle porte, da calare in caso di necessità, come avviene nelle case veneziane”.

Quali sono le prospettive per il commercio forlivese nei prossimi anni?

“Il commercio, di per sé, non è la forza trainante del centro storico o del territorio in generale, ma rappresenta un elemento capace di fare la differenza all’interno di un sistema che funziona. In un centro storico in difficoltà, le chiusure si sommano e gli effetti negativi si amplificano, rendendo più difficile ogni tentativo di rilancio. Lo stesso vale per i quartieri: un tempo sorgevano poli commerciali di medie dimensioni con supermercati, negozi, poste e banche. Oggi, però, tutto questo si sta perdendo, soprattutto per la chiusura di sportelli bancari e postali. Si crea un senso diffuso di abbandono”.

In questi giorni il Carlino celebra i suoi 140 anni di storia. Anche Confesercenti è una realtà profondamente radicata nel territorio. Che tipo di rapporto si è creato con il giornale nel corso del tempo?

“Da quando ho iniziato nel 1979, ho sempre considerato Il Resto del Carlino un punto di riferimento, un architrave dell’informazione. Anche il giornale oggi si confronta con la velocità dell’innovazione digitale, ma il vero valore aggiunto resta l’autorevolezza e la credibilità. Inoltre, il formato cartaceo permette di mantenere un’informazione più approfondita e ponderata, e questo rappresenta una garanzia per il lettore”.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Valentina Paiano



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.