presentata da Feudi di San Gregorio la Ricerca Nazionale 2025

In un’epoca segnata da profonde sfide ambientali, sociali ed economiche, la Campania si afferma come terreno fertile per un cambiamento ispirato a responsabilità, visione e innovazione. Con un incremento del 38% in un solo anno e 177 realtà attive al 31 marzo 2025, la regione si posiziona come la seconda più dinamica del Mezzogiorno per numero di Società Benefit, subito dopo la Puglia.

I dati, presentati ad Avellino nel corso dell’evento “Società Benefit: Un’ondata di innovazione”, promosso da Feudi di San Gregorio e De Matteis Agroalimentare SpA in collaborazione con NATIVA, fotografano un trend nazionale in continua ascesa. Le Società Benefit non rappresentano soltanto una nuova forma giuridica, ma incarnano un autentico paradigma per l’impresa contemporanea, capace di coniugare solidità economica e impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

A testimoniarlo, i risultati della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025, frutto del lavoro congiunto di NATIVA, InfoCamere, Università di Padova, Assobenefit e del Research Department di Intesa Sanpaolo. L’indagine conferma come le imprese benefit superino le aziende tradizionali per performance economiche (+26% di crescita del fatturato nel triennio 2021–2023, contro il +15,4% delle non-benefit), distinguendosi al contempo per investimenti mirati in innovazione, sostenibilità, parità di genere e governance inclusiva. Emblematico, ad esempio, l’aumento del costo del lavoro (+25,9%), indice di una più equa redistribuzione del valore generato.

Il confronto, ospitato a Sorbo Serpico, ha offerto un raro momento di dialogo tra imprenditori, istituzioni, esperti e giornalisti. Le testimonianze di Antonio Capaldo, presidente di Feudi di San Gregorio, e dei vertici di De Matteis Agroalimentare – l’Amministratore Delegato Marco De Matteis e il CFO Gian Luca Maggitti – hanno offerto uno sguardo concreto su cosa significhi, oggi, essere un’impresa benefit. Dalla rigenerazione del tessuto territoriale al sostegno della filiera agricola, fino alla centralità del capitale umano: i benefici di questo approccio sono molteplici e tangibili.

“La trasformazione in Società Benefit è stata per noi una scelta identitaria prima ancora che strategica. Un impegno a essere parte attiva nella costruzione di un futuro possibile, dove la crescita economica si intreccia con il benessere collettivo”, ha dichiarato Capaldo, ricordando il ruolo pionieristico di Feudi di San Gregorio nel Sud Italia.

Sulla stessa linea, Marco De Matteis ha evidenziato: “Con Pasta Armando abbiamo scelto da tempo la via della qualità e della sostenibilità. Adottare lo status di Società Benefit ha dato forza e coerenza a questo percorso, rendendolo parte integrante della nostra missione aziendale”.

Lungi dall’essere una semplice etichetta, il modello Benefit diventa così un sistema di governance solido, trasparente e rigenerativo, in grado di generare valore condiviso e duraturo. Lo ha ribadito Paolo Di Cesare, co-fondatore di NATIVA: “La vocazione di un’impresa oggi deve essere scolpita nel suo DNA statutario, per affrontare con coerenza le complessità di un mondo in continuo cambiamento”.

Nel panorama campano, Napoli guida la classifica con 98 Società Benefit, seguita da Salerno (39), Caserta (21), Avellino (12) e Benevento (7). Numeri ancora contenuti, ma in forte crescita, che testimoniano un fermento imprenditoriale pronto a cogliere la sfida della sostenibilità e dell’innovazione sociale.

Il messaggio che emerge con forza è uno: l’impresa del futuro non sarà soltanto quella capace di generare profitto, ma quella che saprà condividere valore, coltivare impatto e restituire fiducia ai territori, alle comunità e alle nuove generazioni.