27 Giugno 2025
Truffa milionaria con il bonus facciate, i residenti di 5 palazzi dello Zen denunciano: scatta il sequestro


La guardia di finanza ha scoperto una maxitruffa realizzata attraverso il bonus facciate per un totale di un milione e 208.967 euro. Sotto inchiesta sono finiti un imprenditore e la sua azienda edile, ai quali sono stati sequestrati beni per lo stesso valore. Le indagini dei militari della Compagnia di Partinico sono partite da presunte anomalie a livello tributario e da una conseguente verifica fiscale a carico della società.

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Secondo la ricostruzione della Procura, l’imbroglio sarebbe stato orchestrato con lavori edilizi rientranti nello speciale bonus, che consente di usufruire di una detrazione fiscale agevolata del 90%, e in almeno 5 immobili che si trovano tutti allo Zen, le opere commissionate sarebbero state solamente avviate per poi essere bruscamente sospese. Infatti, gli stessi rappresentanti dei condomini, che avevano affidato i lavori di ristrutturazione all’imprenditore indagato ne hanno denunciato la mancata esecuzione in tutto o in parte.

I finanzieri hanno dunque ricostruito, analizzando la documentazione acquisita negli uffici pubblici, ma anche in banche e da privati, il modus operandi dell’imprenditore che dopo aver avviato le ristrutturazioni e presentato tutta la documentazione necessaria, avrebbe maturato un credito d’imposta inesistente, in parte ceduto a terzi inconsapevoli. Inoltre, avrebbe utilizzato un’altra parte dei crediti inesistenti per compensare debiti di imposta da lui stesso maturati nell’ambito delle attività di impresa, con un’artificiosa compilazione dei modelli di pagamento delle tasse.

Sotto sequestro cono finiti i crediti ancora presenti nel cassetto fiscale dell’impresa, anche per evitare che potessero essere utilizzati e/o ceduti a terzi con un danno all’Erario, ma anche beni mobili registrati, quote societarie e disponibilità finanziarie riconducibili alla stessa impresa e all’indagato.

“L’attività eseguita dalla guardia di finanza – si legge in una nota del Comando provinciale – nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura, è finalizzata a impedire la monetizzazion, ovvero la compensazione, di crediti fittizi e la dispersione delle risorse per garantire la corretta destinazione degli stanziamenti pubblici, a sostegno delle famiglie e delle imprese”.

 

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