30 Giugno 2025
Medusa ed EumedPlus cambiano il Mediterraneo


Tunisie Telecom e Medusa Submarine Cable System sono i protagonisti di un accordo per la costruzione di una dorsale digitale ad alta capacità tra Bizerte, in Tunisia, e Marsiglia, in Francia, con una capacità dichiarata di 20 Terabit al secondo. L’infrastruttura sarà operativa entro i primi mesi del 2026, segnando l’avvio concreto di una nuova fase di connettività strategica nel Mediterraneo.

Il collegamento rappresenta il primo punto di approdo nordafricano del sistema Medusa, uno dei più ambiziosi progetti europei per le telecomunicazioni sottomarine, parte integrante della strategia Global Gateway promossa dalla Commissione Ue. Con questa mossa, il Mediterraneo si avvicina all’obiettivo di diventare una macroregione interconnessa, dove la connettività non è solo una questione tecnologica, ma una leva per integrazione economica, coesione politica e innovazione sostenibile.

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Connettività, EumedPplus rafforza le reti della conoscenza

In parallelo alla nuova dorsale fisica, prende forma EumedPlus, un programma finanziato con 13,3 milioni di euro attivo fino al 2028. Coinvolge otto Paesi della sponda sud ed est del Mediterraneo – Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina e Tunisia – con l’obiettivo di potenziare le reti accademiche e di ricerca.

Il progetto si basa su una premessa strategica: la connettività della conoscenza è altrettanto cruciale di quella infrastrutturale. EumedPlus punta a garantire interconnessione stabile e sovrana tra le istituzioni universitarie e scientifiche dell’area, ottimizzando l’uso del cavo Medusa come backbone regionale.

Il programma mira anche a creare le condizioni per una gestione sostenibile dei dati, l’accesso all’open science, e la parità digitale di genere nel mondo della ricerca. Un passo verso un ecosistema euromediterraneo della conoscenza, in cui anche il Sud del mondo può avere accesso paritario a risorse digitali, calcolo distribuito e reti cloud.

Non solo connettività: effetti geopolitici ed economici

La combinazione tra infrastruttura sottomarina e cooperazione accademica rappresenta un modello avanzato di diplomazia digitale. La nuova dorsale Tunisia-Francia non è solo un collegamento fisico: è un ponte politico e tecnologico tra due continenti. Sottolinea come il Mediterraneo stia diventando una regione che non subisce la globalizzazione digitale, ma partecipa attivamente alla sua progettazione.

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I benefici attesi sono molteplici:

  • resilienza delle reti, grazie alla diversificazione dei percorsi dati;
  • maggior capacità trasmissiva, utile per i servizi digitali avanzati, la telemedicina e l’AI;
  • stimolo all’innovazione industriale, specie nei settori fintech, cloud e IoT;
  • attrattività per investimenti, grazie alla disponibilità di infrastrutture neutre e sicure.

Questa dorsale rientra pienamente negli obiettivi del Piano d’Azione del Pilastro “Digitalization & Telecommunications” della Macroregione Mediterranea, il framework politico che sta definendo le nuove priorità per una crescita digitale inclusiva e interdipendente nell’area.

Il Pilastro per la connettività mediterranea: formazione, PA e imprese

Cuore della visione macroregionale, il Quarto Pilastro della Strategia punta a fare della connettività un driver trasversale di sviluppo. Il documento di indirizzo si articola in tre grandi obiettivi: accelerare la digitalizzazione, promuovere l’innovazione, rafforzare l’integrazione regionale.

Competenze digitali e capitale umano

Il Pilastro prevede investimenti mirati nella formazione digitale, in linea con l’Anno Europeo della Cittadinanza Digitale. Attraverso il progetto “Enhancing Digital Education in the Mediterranean”, si mira a trasformare le istituzioni educative in centri digitalmente attrezzati e connessi. Obiettivo: costruire ecosistemi di competenze locali e avviare programmi di reskilling e upskilling su scala mediterranea.

Questa componente è cruciale per evitare che l’infrastruttura rimanga sottoutilizzata: senza competenze diffuse, la connettività perde efficacia.

Connettività per PA e imprese

Altro asse prioritario è la modernizzazione dei servizi pubblici tramite piattaforme interoperabili, e-governance e digital ID condivisi. Si punta anche al supporto delle Pmi mediterranee nella transizione digitale, migliorandone competitività e visibilità internazionale.

La cybersicurezza diventa un tema trasversale, così come lo sviluppo di cloud pubblici e federati, in grado di offrire spazio dati regionale e garanzie di sovranità.

Startup e innovazione: un mercato digitale condiviso

Il terzo ambito di intervento riguarda la promozione dell’imprenditorialità digitale. Il Pilastro mira a sostenere startup, acceleratori e cluster tecnologici, incoraggiando l’adozione di AI, blockchain, edge computing e tecnologie verdi.

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L’obiettivo finale è creare un mercato digitale mediterraneo integrato, compatibile con le regole del Digital Services Act e del Digital Markets Act, ma anche adatto alle specificità locali.

Connettività strategica: l’Italia al centro delle rotte digitali

In questo scenario, l’Italia si colloca in una posizione centrale. La dorsale Tunisia-Francia è solo un pezzo di un puzzle più ampio in cui il nostro Paese è destinato a essere hub naturale e geopolitico.

Operatori come Sparkle, Open Fiber e Tim sono già coinvolti nella progettazione e gestione di cavi sottomarini e landing point. Il sistema di reti italiane può intercettare e smistare i flussi tra Sud e Nord, diventando nodo chiave per il traffico dati, il cloud europeo e i servizi edge.

Ma per giocare fino in fondo questo ruolo, servono politiche industriali coerenti, una governance multilivello delle infrastrutture critiche, e soprattutto una strategia nazionale per la connettività internazionale, in sinergia con la costruzione della Macroregione.

Un Mediterraneo interconnesso è una leva di sovranità

Ciò che emerge chiaramente da queste iniziative è che la connettività è ormai un bene strategico, tanto quanto l’energia o le risorse naturali. Il Mediterraneo, grazie a progetti come Medusa ed EumedPlus, sta dimostrando che la cooperazione è possibile anche in ambiti complessi e frammentati.

La creazione di una rete digitale comune tra sponde, culture e istituzioni diverse, rappresenta un salto di qualità nel modo in cui si concepisce la sovranità tecnologica: non più chiusa e nazionale, ma condivisa, regolata e multilaterale.



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