
LECCE – Il riallineamento del campo di calcio dello stadio di via del Mare è ancora possibile. Il commissario Massimo Ferrarese è riuscito anche a mettere da parte un tesoretto di 20 milioni, grazie ai vari ribassi nei diversi bandi: risorse che potrebbero essere utilizzate in un secondo tempo per il fotovoltaico sull’infrastruttura sportiva leccese.
Normalmente, invece, si finisce per dover chiedere i soldi al governo perché non bastano mai.
Il riallineamento si potrà fare nei prossimi 3 anni con le risorse rinvenenti dal ribasso ottenuto col bando. Il commissario Massimo Ferrarese aveva pensato di dare priorità a questo piccolo intervento, ma il ricorso della società seconda classificata ha bloccato la società che stava operando. Gli scenari che si aprono ora sono due: nel caso un cui i giudici non dovessero concedere la sospensiva, Ferrarese potrebbe decidere di cominciare i lavori di sistemazione del campo di gioco già dal 23 agosto. Nel caso contrario, si dovrebbero programmare in un arco di tempo di 3 anni.
Ferrarese ha inviato una lettera a Palazzo Carafa lanciando l’allarme sui lavori di riallineamento: secondo lui, rischiavano di saltare. In realtà la ditta aggiudicataria è ancora in una fase di progettazione esecutiva delle opere, poi un’apposita commissione si occuperà della validazione. Quindi, se non dovesse superare questa fase, non si potrebbe fare niente, nessun riallineamento. In questi giorni è partito il bando di gara per la scelta del direttore dei lavori e per il designato alla sicurezza. La consegna dei lavori non si può fare senza i responsabili. La Leo Construction ha fatto sapere, attraverso il suo legale, che non ci sarà alcun danno per via del ricorso al Tar, che tende solo a individuare il legittimo aggiudicatario dei lavori di restyling (seggiolini, campo, spogliatoi, impianti elettrici, fari, bagno, struttura interna e tanto altro).
Per la seconda parte del progetto (la copertura), bisogna ancora individuare le imprese che partecipano: il bando è aperto. Il ricorso della società che è arrivata seconda per i lavori del primo lotto è bastato sul fatto che quest’ultima possiede la certificazione P02 (progettazione opere a verde), grazie all’associazione con alcuni progettisti del nord, mentre, secondo l’accusa, chi è arrivato primo non la possedeva al momento della partecipazione al bando. Intanto, nella vicenda è entrata l’Unione Sportiva Lecce, senza prendere posizione nel merito della vicenda, ma chiedendo ai giudici di dare in fretta per evitare disagi nel corso del campionato. Bisognerà stabilire un cronoprogramma dei lavori rigidissimo da rispettare rigorosamente.
di Gaetano Gorgoni
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