
C’è anche un poliziotto 51enne, di Sant’Egidio del Monte Albino, nell’inchiesta della Dda di Firenze, concentrata tra Nocera Inferiore, Salerno e altre cinque regioni, come la Toscana, che racconta di una sistematica acquisizione di società la cui finalità era quella di ottenere indebite compensazioni di debiti tributari tramite l’utilizzo di crediti fiscali fittizi connessi ad inesistenti attività di “Ricerca e sviluppo”.
A loro volta, formalmente rese da imprese “cartiere” prive di una reale struttura aziendale idonea a fornire tali servizi e a operare. L’agente di polizia, che risponde insieme ad altri di associazione a delinquere, è accusato di essersi occupato della contabilità di due Srl, individuando in un commercialista, poi, il soggetto per seguire progetti di fusione tra diverse società del gruppo. Nel ragionamento del Gip, il poliziotto, incensurato – così come gli altri – avrebbe fornito un contributo essenzialmente esecutivo nell’attività criminosa sotto le strette direttive dei due capi promotori. In che modo: fornendo un «importante apporto» alla vita e all’esistenza del gruppo e alla consumazione dei reati tributari attraverso l’assunzione delle cariche di legali rappresentanti delle società riconducili al gruppo dell’imprenditore di Nocera Inferiore, tra le figure principali e finito in carcere. Il 51enne poliziotto, invece, è agli arresti domiciliari. Sarà interrogato nei prossimi giorni.
I reati contestati dalla Procura di Firenze, a vario titolo, includono associazione per delinquere, a tutti e 15 gli indagati, emissioni di fatture per operazioni inesistenti e indebite compensazioni fiscali, con un danno stimato per l’Erario di oltre 11 milioni di euro. Stando alle accuse, l’organizzazione della frode avrebbe richiesto non solo la partecipazione di figure imprenditoriali, ma anche di professionisti, esperti contabili e di un ingegnere, in grado di rendere l’operatività delle società coinvolte verosimile e la documentazione fraudolenta formalmente ineccepibile. Il capo e promotore della organizzazione è stato intercettato mentre minacciava imprenditori di assoldare killer per ucciderli, qualora non avessero inteso acconsentire al coinvolgimento delle loro imprese nel sistema di frode.
Le indagini hanno fatto luce anche su un’altra specifica finalità di lucro dell’organizzazione, legata al mercato delle attività e dei beni volti a contrastare il diffondersi del virus pandemico. L’emissione di false fatturazioni, infatti, aveva lo scopo di permettere ad alcune società del gruppo di ottenere benefici economici garantiti dallo Stato, sotto forma di crediti d’imposta, relativamente alle attività di sanificazione ambientale, quale misura di contenimento al diffondersi della pandemia da Covid.
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