12 Luglio 2025
Parco, attività nel mirino: “Incubo sospensione”. Bani: “Nessuna tagliola”


di Gabriele MasieroPISA

Si apre un fronte polemico tra imprese e Parco di San Rossore. E ad accendere la miccia è il direttore generale della Confcommercio che critica una comunicazione inviata in questi gironi alle attività che esercitano all’interno dell’area protetta intimando la cessazione di ogni attività entro il 30 settembre. “Ci chiediamo con quale coraggio – attacca Pieragnoli – il Parco, che per definizione dovrebbe tutelare realtà economiche di cui beneficia l’intera Tenuta di San Rossore, intimi unilateralmente la sospensione dell’attività di queste aziende, in modo totalmente intempestivo e inopportuno nei tempi e nei modi. Non condividiamo assolutamente questo metodo e siamo pronti a tutelare con ogni mezzo le imprese che rappresentiamo”. Immediata la replica del presidente dell’ente regionale: “Parliamo di imprese – spiega Lorenzo Bani – che hanno concessioni scadute da quasi due anni e che finora hanno lavorato in regime di proroga. Tuttavia, ci tengo a chiarire che non si tratta di una tagliola per nessuno, bensì di un atto tecnico in vista dei nuovi bandi che speriamo di pubblicare già intorno alla metà di luglio”.

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Tuttavia, secondo Pieragnoli “è inaccettabile, e non potrebbe essere diversamente, un simile trattamento che ha tutta l’aria di un ultimatum nei confronti di aziende che rappresentano da anni un valore aggiunto per il Parco e per il territorio: stiamo parlando di imprese che operano nei settori dell’accoglienza turistica, della ristorazione e dei servizi di fruizione ambientale, come visite guidate in carrozza, trenino, strutture ricettive e botteghe”. Imprese che contano alcune decine di dipendenti e che lavorano programmando con largo anticipo le loro attività: “Forse al sicuro degli uffici – sbotta il direttore di Confcommercio – non ci si rende conto che questo tipo di imprese programma con mesi, se non addirittura con anni di anticipo, la propria attività, anche attraverso contratti e accordi stipulati con agenzie e gruppi turistici italiani e stranieri. Imporgli la conclusione del rapporto immediata, o comunque per alcune entro il 30 settembre, equivale non solo a un sicuro danno economico, ma anche ad una condanna in termini di responsabilità contrattuali e reputazionali a cui queste aziende sono esposte”. Bani però getta acqua sul fuoco: “Non c’è alcun rischio per queste aziende, perché nessuno vuole interrompere le loro attività. Gli uffici del Parco stanno lavorando ai nuovi bandi che seguiranno l’iter burocratico necessario e, se non ci sono intoppi, siamo convinti che essi potranno concludersi entro l’autunno. Ma se ciò non dovesse accadere c’è fin da ora la piena disponibilità a concedere le proroghe necessarie per consentire lo svolgimento delle attività imprenditoriali come è stato fatto finora in questo periodo in cui hanno esercitato la loro impresa con concessioni scadute”.

Ma Confcommercio non si fida e chiede “un immediato intervento da parte di tutti i soggetti coinvolti, a partire dalla Regione Toscana, che in passato ha dimostrato sensibilità in situazioni analoghe, affinché si provveda a posticipare ogni decisione alla fine della stagione 2025”.



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