14 Luglio 2025
La svolta verde dell’economia italiana: più imprese investono in sostenibilità e innovazione


Negli ultimi anni, sempre più aziende italiane hanno deciso di orientarsi verso modelli produttivi sostenibili. A testimoniarlo è il rapporto GreenItaly 2016, curato da Fondazione Symbola e Unioncamere, che evidenzia come un’impresa su quattro abbia scelto di puntare sulla green economy sin dall’inizio della crisi economica.

Oltre 385.000 imprese nei settori dell’industria e dei servizi hanno già investito, o prevedono di farlo a breve, in tecnologie a basso impatto ambientale. L’obiettivo di questi investimenti è ridurre consumi energetici, tagliare le emissioni di CO₂ e promuovere una maggiore efficienza nei processi produttivi.

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Questa trasformazione ha un impatto notevole anche sul mercato del lavoro. I green jobs — cioè le occupazioni legate all’economia verde — coinvolgono ormai circa 3 milioni di lavoratori, ovvero il 13% degli occupati in Italia. Il settore manifatturiero guida questo cambiamento: qui il 33% degli addetti lavora in aziende che hanno scelto la sostenibilità come leva strategica.

I dati confermano che investire nel green non è solo una scelta etica, ma anche un vantaggio competitivo. Le imprese manifatturiere che puntano sulla sostenibilità esportano di più (46% contro il 27,7% delle altre), aumentano più facilmente il fatturato (35,1% rispetto al 21,8%) e introducono più innovazioni (33,1% contro 18,7%).

Secondo Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, questo dimostra che l’Italia non deve competere sui bassi costi, ma sulla qualità: una qualità fatta di innovazione, cura delle persone, sostenibilità e bellezza. “Investire nel green – afferma – significa prepararsi al futuro ed essere più forti sul mercato globale.”

Anche la domanda di lavoro cambia: nel 2016 si stimano 249.000 nuove assunzioni legate all’economia verde, pari al 44,5% del totale dei contratti stabili, con picchi fino al 66% nei settori più innovativi come ricerca e sviluppo. Il valore generato da queste attività contribuisce in modo significativo al PIL nazionale: circa 190,5 miliardi di euro nel 2015, ossia il 13% del totale.

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Per Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere, i numeri parlano chiaro: “La scelta della sostenibilità si rivela ogni giorno più vincente, perché è capace di rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini e dei consumatori, sempre più attenti a uno stile di vita consapevole.”

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