13 Luglio 2025
Messico colpito per fentanyl e migranti. «Non difende abbastanza il confine»


Donald Trump annuncia sabato l’intenzione di imporre dazi del 30% sulle importazioni dal Messico, riaccendendo la possibilità di aprire una guerra commerciale con uno dei principali partner economici degli Stati Uniti, nonostante la speranza di mesi di negoziati tra le due parti fosse quella di evitare nuove imposte. La misura, secondo il presidente, è motivata dal flusso di fentanyl (ma anche di migranti) che attraversa il confine sud. In una lettera indirizzata alla presidente messicana Claudia Sheinbaum, Trump ha dichiarato che il Messico «mi ha aiutato a mettere in sicurezza il confine, ma non ha fatto abbastanza», specie per « fermare il flusso di fentanyl negli Stati Uniti».

Ha aggiunto che le aziende messicane sono «benvenute a fabbricare i loro prodotti negli Stati Uniti» per evitare i dazi, come ha ripetuto nei mesi scorsi a decine di altri Paesi. Anche in questo caso i dazi dovrebbero entrare in vigore il primo agosto. Resta incerto se le esenzioni previste nell’accordo United States-Mexico-Canada Agreement (Usmca), negoziato da Trump nel suo primo mandato, saranno mantenute. L’Usmca ha sostituito il precedente trattato commerciale Nafta (North American Free Trade Agreement) firmato nel 1994 da Bill Clinton con l’idea di creare un mercato unico e senza barriere tra i tre Stati del Nordamerica.

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Grazie all’accordo voluto da Trump nel 2020, circa l’87% delle esportazioni messicane verso gli Usa è oggi esente da dazi, secondo dati del governo messicano. Il ministro dell’economia messicano, Marcelo Ebrard, alla guida di una delegazione a Washington, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno annunciato «un profondo cambiamento nella politica commerciale» e che l’amministrazione Trump avrebbe inviato lettere a tutti i leader mondiali per comunicare le nuove tariffe.

«Abbiamo detto al tavolo negoziale che si trattava di una mossa ingiusta e che non eravamo d’accordo», ha scritto Ebrard in un post. Ha aggiunto che il Messico lavorerà per garantire, entro il primo agosto, «un’alternativa che ci consenta di proteggere imprese e posti di lavoro da entrambi i lati del confine». Già a marzo Trump aveva minacciato dazi del 25% su tutti i prodotti messicani per poi escludere quelli protetti dall’accordo. Nell’annunciare le nuove imposte Trump ha anche avvertito il Messico di non fare ritorsioni: «Qualunque tariffa aggiuntiva che il Messico potrebbe imporre verrebbe aggiunta alla percentuale del 30%».

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Ha inoltre sottolineato che «le droghe non sono l’unico problema» e ha indicato altre politiche messicane come causa di «deficit commerciali insostenibili». «Il deficit commerciale è una grande minaccia per la nostra economia e, in effetti, per la nostra sicurezza nazionale!», ha scritto Trump. Nel 2024, il Messico si è confermato il primo partner commerciale degli Stati Uniti, con un volume complessivo di scambi pari a 840 miliardi di dollari, ovvero il 15,8% del commercio estero americano. Le esportazioni statunitensi verso il Messico hanno raggiunto i 334 miliardi di dollari, mentre le importazioni dal Messico sono state pari a 506 miliardi.

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