
L’Italia sta attraversando una profonda transizione demografica che modifica la struttura della popolazione e incide sull’economia nazionale. Il cambiamento riguarda in particolare il mercato del lavoro, il prodotto interno lordo e la spesa pubblica destinata a pensioni, sanità e assistenza a lungo termine. Secondo quanto riferito dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) durante un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta, la riduzione della popolazione in età lavorativa e l’invecchiamento della popolazione attiva rappresentano elementi critici per la crescita futura del Pil. Le proiezioni indicano un indebolimento della crescita potenziale a causa del calo degli investimenti legati al PNRR e della contrazione del contributo occupazionale.
Lavoro e pensioni: le criticità attuali e future
Il sistema pensionistico italiano sarà sottoposto a forti pressioni nei prossimi 15 anni. Nel lungo termine la principale sfida sarà garantire prestazioni previdenziali adeguate in un contesto in cui le pensioni medie si ridurranno rispetto ai redditi da lavoro. Anche la spesa sanitaria e per l’assistenza a lungo termine crescerà, ma in modo contenuto, a condizione che l’aumento della speranza di vita non comporti un incremento degli anni vissuti in condizioni di salute precaria. Il tasso di occupazione in Italia è aumentato dal 2004 al 2024, grazie soprattutto alla partecipazione della fascia 50-64 anni e delle donne tra i 35 e i 49 anni. Le fasce più giovani, invece, hanno registrato un contributo negativo.
Partecipazione al lavoro e bacino di inattivi
L’Italia presenta un ampio numero di persone inattive, oltre 12 milioni nel 2024, di cui due terzi sono donne. Per contenere gli effetti negativi della transizione demografica, è necessario aumentare la partecipazione al mercato del lavoro. Tra le misure consigliate ci sono il miglioramento dell’istruzione, la riqualificazione professionale e il rafforzamento dei servizi pubblici per l’infanzia e gli anziani, oggi spesso affidati alle famiglie.
Un ulteriore sostegno può arrivare dal saldo migratorio che può contribuire ad ampliare la popolazione attiva. Occorre incentivare l’ingresso di lavoratori qualificati e creare condizioni favorevoli per trattenere i giovani in Italia. Allo stesso tempo va promossa l’adozione di tecnologie avanzate e va favorita la crescita del capitale umano con un ambiente che stimoli l’innovazione.
Le proiezioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio mostrano che, pur con l’aumento delle spese legate all’invecchiamento fino al 2040, la sostenibilità dei conti pubblici può essere mantenuta. La programmazione di bilancio dovrà però tener conto di queste dinamiche per garantire la riduzione del debito pubblico.
Scenari alternativi e le politiche da attuare
Il Rapporto Awg 2024 prevede un calo della spesa pensionistica rispetto al Pil fino al 2070, ma un leggero aumento della spesa sanitaria e per la long-term care. Sono stati elaborati scenari alternativi in base a variabili come flussi migratori, età pensionabile e incremento della spesa sanitaria e tutti comportano un rallentamento della discesa del deficit sotto il 3% del Pil e un peggioramento del rapporto debito/Pil. Nello scenario peggiore, con congelamento dell’età pensionabile, il debito nel 2041 potrebbe arrivare al 139% del Pil.
Per affrontare la transizione demografica è necessario mantenere l’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Sono richieste carriere lavorative più lunghe e ben retribuite per garantire pensioni adeguate. Allo stesso tempo bisogna migliorare la gestione del Servizio sanitario nazionale e potenziare l’assistenza a lungo termine spostando le risorse dai trasferimenti monetari ai servizi.
Un’altro aspetto da migliorare riguarda il superaramento delle disuguaglianze territoriali nell’accesso ai servizi e raccogliere dati integrati per monitorare i bisogni sanitari e assistenziali. Il consolidamento di bilancio, parte delle nuove regole europee, dovrà considerare esplicitamente l’impatto dell’invecchiamento sulla spesa pubblica. Secondo il report è essenziale pianificare in anticipo, con interventi strutturati, per affrontare la transizione demografica in modo efficace e sostenibile.
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