14 Luglio 2025
Doccia fredda dagli Usa, dazi killer: “A rischio imprese veronesi”


Usa, Trump alza i dazi al 30%: “Colpo durissimo per il Veneto”. L’allarme di Casartigiani Verona.

“Colpo durissimo all’export veneto”: Casartigiani Verona lancia l’allarme sui dazi Usa, e non usa mezzi termini di fronte all’annuncio ufficiale del presidente Trump.

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“Non è più il momento della prudenza: ci siamo già fatti trovare impreparati. Ora ci restano 15 giorni per evitare che le imprese venete subiscano un colpo durissimo. Serve una risposta immediata, concreta e coordinata”. Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona, spiega: “Da agosto scatteranno dazi fino al 30% su una vasta gamma di prodotti europei, ben oltre le ipotesi iniziali che si fermavano al 10%“.

“La notizia circolava da settimane, ma il salto dal 10% al 30% è stato un colpo di scena. E mentre altri Paesi si sono mossi, noi siamo rimasti fermi. Le imprese non hanno avuto tempo né strumenti per difendersi. Adesso servono decisioni rapide, non promesse”, avverte Luppi, che guarda con preoccupazione ai numeri dell’economia veneta.

Verona: 15 miliardi a rischio.

Il Veneto, infatti, è tra le regioni italiane più esposte: 82 miliardi di export nel 2023, di cui 15,2 miliardi generati solo da Verona. I settori chiave – meccanica, agroalimentare e moda – sono fortemente legati al mercato statunitense, terza destinazione per le aziende scaligere, che solo nell’ultimo anno hanno esportato verso gli Usa merci per 860 milioni di euro, con una crescita del +6,2%.

Dietro a questi numeri, ricorda Luppi, ci sono soprattutto piccole imprese: “Parliamo di aziende familiari, laboratori, realtà con 10-15 dipendenti che vivono di export. Questo colpo rischia di interrompere ordini, contratti, relazioni costruite in anni di lavoro. Il danno sarà immediato e concreto”.

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Il presidente di Casartigiani Verona non si fa illusioni su un possibile dietrofront: “Ora il tempo è il nemico numero uno. Non possiamo sperare in un passo indietro, dobbiamo attrezzarci per contenere l’impatto”.

L’appello va dritto alle istituzioni: “Le imprese venete non vogliono sussidi: vogliono certezze, strumenti e alle spalle un sistema Paese che le protegga. Invece, ancora una volta, siamo arrivati tardi. Ora non possiamo permetterci altri rinvii“.

Il conto alla rovescia è iniziato. E, avverte Luppi: “Ogni giorno perso è un danno in più per chi lavora e difende il Made in Italy sui mercati internazionali”.



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