
Roma, 17 luglio 2025 – Nei primi mille giorni del governo guidato dal presidente Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha portato avanti una politica di bilancio focalizzata sul sostegno ai redditi più bassi e sulla riduzione della spesa pubblica. Il taglio del cuneo fiscale e il passaggio a tre aliquote Irpef hanno portato nelle buste paga dei lavoratori 18 miliardi. A questi si aggiunge il rinnovo dei contratti pubblici che vale oltre 20 miliardi di euro e l’aumento del 15% delle pensioni minime, da 525,38 euro a 616,67 euro. Il calo del rapporto deficit/PIL, passato dall’8,1% nel 2022 al 3,4% nel 2024, con una previsione di ulteriore riduzione al 3,3% nel 2025, rappresenta un segnale importante di miglioramento della sostenibilità dei conti pubblici. Sul fronte della lotta all’evasione fiscale, il 2024 ha fatto registrare il recupero più alto di sempre, con 33,4 miliardi di euro incassati, superando il record del 2023 (31,4 miliardi) e portando il totale del biennio a quasi 65 miliardi.
Una gestione più responsabile delle finanze pubbliche, quindi, rafforzata anche da una crescente fiducia da parte degli investitori. Il consolidamento dei conti pubblici ha portato infatti lo spread a scendere da 236 punti registrati all’insediamento del governo agli 89 del 17 luglio, il livello più basso degli ultimi 15 anni. Il che significa più risorse liberate nel bilancio pubblico che possono essere destinate a politiche sociali e investimenti. A proposito di investimenti, a partire da ottobre 2022 sono stati siglati accordi con Paesi esteri e grandi imprese che porteranno in Italia oltre 80 miliardi di euro. Anche sul versante occupazionale i numeri sono significativi: un milione di nuovi posti di lavoro e un numero record di occupati, pari a 24,3 milioni, con un dato storico per l’occupazione femminile, che ha superato per la prima volta i 10 milioni, raggiungendo quota 10.317.000. Nel quadro dei risultati economici raggiunti, spicca anche la crescita della Borsa con il Ftse Mib che ha toccato i 40.000 punti, rispetto ai 21.567 registrati all’insediamento del governo, segnando un aumento dell’85%.
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