31 Luglio 2025
requisiti e come funziona. Le novità dopo il decreto • Incentivimpresa


A proposito di Resto al Sud 2.0: pochi giorni fa abbiamo raccontato di come lo sblocco di 800 milioni di euro per l’autoimpiego abbia di fatto dato il via alla ripartenza della storica misura per l’autoimprenditorialità nel Mezzogiorno.

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Oggi cerchiamo di capire meglio come funziona Resto al Sud 2.0, quali sono le caratteristiche principali e le più importanti differenze rispetto ai bandi che l’hanno preceduto.

Resto al Sud 2.0: come funziona

Resto al Sud 2.0, come il suo predecessore, è una misura pensata per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale nelle regioni del Mezzogiorno, con un sostegno economico importante sotto forma di contributi a fondo perduto e voucher. Si rivolge a chi ha già costituito un’impresa o sta per farlo, e intende avviare un progetto solido e coerente con i criteri del bando.

Il cuore dell’incentivo è un mix di agevolazioni: voucher immediati e contributi a fondo perduto calcolati in base all’entità dell’investimento.

Il voucher è compreso tra 40 mila e 50 mila euro, coperto al 100% a fondo perduto. L’importo massimo (50 mila euro) è riservato ai progetti che includono beni tecnologici, digitali, innovativi o legati al risparmio energetico. Questo strumento è pensato per coprire spese legate all’acquisto di beni, strumenti e servizi essenziali all’avvio dell’attività.

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Altro elemento di novità è che il contributo è proporzionale al piano di investimento:

  • Per investimenti fino a 120 mila euro, si può ottenere fino al 75% di fondo perduto.
  • Per investimenti tra 120 mila e 200 mila euro, il contributo scende leggermente, ma resta comunque elevato, con un 70% di fondo perduto.

Resto al Sud 2.0 requisiti

Tuttavia, per accedere al bando Resto al Sud 2.0, è necessario rispettare alcune condizioni precise:

  • Si può presentare una sola domanda per impresa, relativa a un solo progetto e in una sola sede operativa.
  • L’impresa deve trovarsi in una delle regioni del Mezzogiorno.
  • L’impresa deve essere già costituita nel mese precedente alla domanda.
  • È obbligatorio mantenere l’attività per almeno 3 anni dall’ultima spesa effettuata con l’incentivo.

Resto al Sud 2.0: quando parte

Il bando Resto al Sud 2.0 è stato previsto dal Decreto Coesione approvato a maggio 2024. La misura, da allora, è in una condizione di stallo. Condizione che è stata rotta proprio con il decreto cui facevamo riferimento in introduzione. Secondo fonti autorevoli, infatti, la pubblicazione dei decreti era attesa proprio entro l’estate 2025. In sostanza: Resto al Sud 2.0 non è ancora partito, ma è ragionevole aspettarsi, a questo punto, tempi abbastanza ristretti.



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