
In attesa di conoscere quanto pagheranno anche gli emiliano-romagnoli (comunque qualche miliardo) per i i dazi di Trump, la tradizionale riflessione estiva dei Rotary estensi (capofila il club di San Giorgio di Piano, presidente Giovanni Leporati) è partita dalla debolezza economica della nostra regione. A spiegarne i motivi erano stati invitati (l’altra sera al Zanhotel di Funo) il presidente della Regione Michele de Pascale, il direttore di Bankitalia Venezia (ex Bologna) Michele Benvenuti, il dirigente di Confindustria GianLuigi Zaina e Massimo Arduini dirigente Credem, moderati dal capo della Cronaca di Bologna del Carlino Andrea Zanchi. Dunque le difficoltà dell’Emilia-Romagna. Il governatore le ha definite inevitabili visto che la regione vive grazie alla manifattura e che la produzione industriale (italiana ed europea) segna negativo da 28 mesi. Se va avanti così “si rischia di cambiare il Dna del territorio”. Occorre, allora, un cambio di rotta e di marcia a cominciare dall’Europa (molto critico il suo giudizio sulla Von Der Leyen) che deve avviare “una diversa politica industriale” mentre l’Italia denota “la totale assenza di politiche industriali”. Quanto ai dazi americani, secondo il direttore di Bankitalia, si tratta di “una risposta sbagliata a problemi reali” e “basterebbe uno studente al primo anno di economia per capire che i dazi portano solo danno”. Che fare allora? “L’Europa deve rispondere dove e come fa più male”. Indispensabile è dunque la coesione europea e il Pnrr dimostra che un debito pubblico comune è possibile, utile e auspicabile. Sembra insomma finita l’epoca d’oro del libero scambio, ha commentato GianLuigi Zaina. I dazi e altre barriere ostacolano la crescita mentre le imprese italiane soffrono a causa, anzitutto, dell’enorme costo dell’energia.
In attesa del nucleare che verrà (fra 10 anni?) bisogna individuare alternative efficaci e intanto sostenere le aziende: “In Germania sono stati erogati 500 miliardi”. E ai dazi incombenti, che danneggiano soprattutto la meccanica, si risponde anche cercando altri mercati. Naturalmente importante è il ruolo del sistema bancario. Credem “sta facendo la sua parte al fianco delle imprese e sul territorio” ha chiosato Arduini. Ha concluso l’incontro l’ex governatore Rotary e dirigente bancario Adriano Maestri sottolineando la necessità di un forte impegno per il ricambio generazionale delle imprese, ancora “timido”.
Alberto Lazzarini
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