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Sul dossier balneari “vedremo se la Commissione riaprirà la procedura di infrazione: non posso darlo per scontato, anche se mi pare probabile. Come ministero cerchiamo di far prevalere al più possibile la posizione dell’Italia, se dipendesse da noi la questione sarebbe già risolta”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, in un’intervista a “Il Secolo XIX”. Pochi giorni fa una lettera dell’Unione europea ha contestato la previsione di ristori ai balneari che sarebbe contenuta nel decreto del governo: “Anche il Consiglio di Stato – ha spiegato Foti – contesta questo aspetto. E ricordo che ci sono procedure di infrazione aperte contro la Spagna, la Grecia, l’Italia e il Portogallo, Anche se in quest’ultimo caso quel paese ha ottemperato agli obblighi. Il ministro Salvini deve emanare un decreto, doveva arrivare entro il 31 marzo ma ci sono state ragioni valide per averlo procrastinato. Se poi ci saranno impugnative che porteranno all’annullamento lo vedremo in seguito. È una materia di competenza del ministro Salvini”, ha aggiunto.
Il ministro si è poi soffermato sul nuovo piano del governo per le aree interne, che “innanzitutto amplia i confini delle aree interne in Italia. Prima erano 72, noi ne abbiamo aggiunte altre 43, che potranno accedere a fondi europei, nazionali e regionali, e 13 solo a questi ultimi. In tutto riguardano oltre 4 milioni di italiani. Poi ci sono le strategie specifiche su temi necessari affinché le aree interne attirino residenti. Penso a salute, scuola e infrastrutture”. Sul Pnrr “a proposito dei ritardi, molti non sanno che c’è un problema sulla comunicazione delle spese effettuate, perché ad esempio sappiamo che gli anticipi del 10 per cento non sono stati registrati sulla piattaforma dedicata agli enti locali. Ma è chiaro che va fatta anche un’operazione trasparenza: a un anno dal termine indicato per il Pnrr del 30 giugno 2026, se ci sono enti locali che non hanno neanche appaltato o persino progettato opere, la cosa più onesta è che rinuncino. Altrimenti, se falliscono gli obiettivi e non concludono le opere, ci sarà un necessario recupero di eventuali sanzioni”, ha concluso Foti.
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