1 Agosto 2025
Bitcoin come garanzia per mutui e prestiti: è davvero una rivoluzione finanziaria?


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Le banche aprono ai prestiti garantiti da criptovalute. Una svolta che divide analisti e investitori.

Una notizia apparentemente marginale rischia di cambiare le regole del gioco. JP Morgan Chase, uno dei colossi assoluti di Wall Street, sta valutando la possibilità di erogare prestiti garantiti da Bitcoin e altre criptovalute. Una mossa che, se confermata, rappresenterebbe un vero e proprio ribaltamento ideologico.

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Ma ora la musica è cambiata. E quando anche i più ostinati detrattori iniziano a salire sul carro degli asset digitali, non è più una questione di tendenza. Potrebbe essere l’inizio di qualcosa di strutturale.

Dalla finanza decentralizzata, al cuore di Wall Street

Bitcoin e criptovalute nascono con l’intento di disintermediare il sistema bancario. Oggi, paradossalmente, stanno entrando proprio nelle politiche creditizie delle “big bank“, che valutano la possibilità di accettarle come garanzia per prestiti e mutui. È il segnale più forte finora dell’istituzionalizzazione della finanza decentralizzata (DeFi).

Ma questa svolta porta con sé interrogativi pesanti:

  • Le banche stanno assumendo un rischio sistemico sottovalutato?
  • I regolatori sono pronti a gestire uno scenario simile?

Una decisione che potrebbe essere rischiosa e ricordare il 2008

Se il paragone con la crisi dei mutui subprime del 2008 può sembrare ardito, i segnali ci sono:

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

  • Allora si concedevano mutui su garanzie sopravvalutate (immobili);
  • Oggi si ipotizzano prestiti su asset digitali il cui valore può crollare del 50% in una settimana.

La differenza sta nel mercato immobiliare che aveva almeno una componente reale. Le criptovalute sono puramente speculative e la loro affidabilità come garanzia è ancora tutta da dimostrare.

Criptovalute come garanzia: opportunità o rischio

Gli ottimisti parlano di un passo verso l’integrazione e la modernizzazione del sistema finanziario. I più cauti, invece, intravedono i primi segnali di una bolla pronta a esplodere.

Quando le banche iniziano a usare asset iper-volatili per sostenere prestiti e mutui, il rischio non è più solo del cliente o dell’investitore. Diventa un problema per l’intero sistema.

Di fatto non ci sono certezze. Ma una cosa è chiara: le dinamiche che portarono alla crisi del 2008 si stanno ripresentando, in una nuova veste digitale. Le banche si muovono, i regolatori arrancano e gli investitori, come sempre, sono divisi tra euforia e prudenza.

Bitcoin come garanzia per mutui e prestiti non è solo una novità. Potrebbe essere il primo anello di una nuova catena di rischio globale.



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