
A ncona – Secondo la segretaria regionale del Partito Democratico Chantal Bomprezzi «l’innalzamento dei dazi statunitensi colpirà al cuore l’economia marchigiana. Le imprese, in particolare le piccole e medie, non possono pagare il prezzo delle tensioni internazionali né della propaganda di chi governa oggi in Italia e nelle Marche».
La capolista alle prossime elezioni regionali per il Pd prosegue: «Nel 2024 le Marche sono state tra le prime dieci regioni italiane per valore assoluto di export verso gli Usa con oltre 1,25miliardi di euro» e «i dazi non sono un problema astratto: colpiranno duramente il nostro tessuto produttivo, molto più di altre regioni». Inoltre «esportiamo verso gli Stati Uniti oltre sette volte rispetto a quanto importiamo. Questo squilibrio fa sì che un blocco o una frenata dell’export incida profondamente sul nostro Pil regionale».
Secondo i Dem a essere particolarmente penalizzati saranno tre settori storici marchigiani: il farmaceutico, il mobiliare e le calzature che insieme rappresentano oltre il 40% dell’export regionale verso gli Usa: «Parliamo di comparti – è sempre Bomprezzi a parlare – già messi alla prova dalla crisi post-Covid, dall’aumento dei costi e dal calo della domanda interna. Ora rischiano un colpo definitivo, proprio in uno dei mercati esteri di riferimento». I dazi però rischiano di bloccare anche altri settori: «agroalimentare, elettronica e plastica erano settori in forte espansione nell’export marchigiano. Avrebbero potuto trainare la diversificazione economica della nostra regione. Con questi dazi invece si ferma tutto. Si uccide la crescita prima ancora che si consolidi».
Da qui alla critica politica verso il governo della Regione Marche di Francesco Acquaroli il passo è breve: «Acquaroli disse che lui stava con Trump. Oggi fa lo scaricabarile. Come sempre. Ma la verità è che è lo Stato italiano a incidere di più sulla burocrazia delle imprese, non l’Europa. E oggi non è solo Bruxelles a dover intervenire: è Palazzo Chigi e Palazzo Raffaello, sono il Governo Meloni e la giunta regionale di Acquaroli che devono sporcarsi le mani e assumersi responsabilità di un intervento immediato».
Anche perché «quella che loro chiamano ‘filiera istituzionale’ non si è mai attivata per davvero in questi anni se non nel verso opposto, per dare a Roma. Oggi, se questa esiste davvero, non può più nascondersi: servono subito misure di compensazione, sgravi, ristori per le imprese colpite. Perché i dazi non colpiscono tutti allo stesso modo, ma variano da Paese a Paese, da settore a settore. E quindi non basta l’Europa, servono interventi mirati nazionali e regionali».
Infine «questa mossa di Trump è un vero e proprio attacco commerciale. E Trump è l’alleato politico di Giorgia Meloni, lo stesso che elogia Orban e destabilizza l’Europa. Il centrodestra italiano e marchigiano – conclude Chantal Bomprezzi – non può più far finta di nulla. Sono della stessa parte politica. Ora paghino il conto delle loro alleanze».
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